Caso Higuain – Non ammesse le prove video, ma il Napoli non si accontenta dell’ indultino

Il telefono dell’ avvocato Massimiliano Irrati, nel primo pomeriggio, potrebbe squillare. In Camera di consiglio, infatti, i  giudici potrebbero voler parlare con lui, per comprendere meglio quanto accaduto al minuto 75 di Udinese-Napoli. Nonostante le moderne tecnologia, il Napoli dovrà fare i conti con i regolamenti federali dove il referto arbitrale che è sacro ed è considerato prova piena. Tradotto: parte del ricorso dell’ avvocato Grassani che prevede le prove video non potrà essere utilizzato. Le prove televisive sono ammesse solo nel caso di scambio di persona. Sì alle sequenze fotografiche, ma non è la stessa cosa. Per cui l’aiutino da casa da parte di Irrati potrebbe essere richiesto, soprattutto in merito alle mani del Pipita, mentre, sulla condotta non violenta, dubbi non ce ne sono, altrimenti Higuain di giornate ne avrebbe prese il dooppio. Il Napoli vuole dimostrare che è stato Irrati ad andare verso l’argentino, ma quel «una volta giuntomi vicino» scritto nel referto, non lascerebbe spazio a dubbi. Due semplici domande al telefono: «È lei che si è avvicinato a Higuain o viceversa? A suo avviso, il giocatore mette le mani per non finirle addosso?». L’attenuazione del fatto sarebbe evidente. Per le espressioni offensive i margini ci sono, «Vergognoso», è una critica e non è un’offesa. Higuain proverà a spiegare i suoi 48 secondi e per lui non c’è recidiva. Le previsioni parlano di un indultino: uno sconto di almeno una giornata. Ma il Napoli è sicuro che alla fine saranno due e che il Pipita, in campo con il Bologna, ci sarà. (tratto da Il Mattino)

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