Dazn crede molto nel calcio femminile. L’intervista a Giorgia Rossi

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Era la classica bambina che riempiva la testa degli adulti di «perché?». Curiosa da impazzire, desiderosa di capire come girasse il mondo, «volevo risposte su tutto». Adesso Giorgia Rossi, 35enne romana tra i volti di punta del calcio di Dazn, ci ripensa e sorride: «Forse era scritto che dovessi fare la giornalista».

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Ogni weekend la vediamo sui più importanti campi di Serie A per pre e post partita, a questo punto della stagione è stanca anche lei?

«Faccio un lavoro che mi diverte e mi appassiona, la fatica non si sente, anzi non c’è. È vero che questo è un campionato a senso unico per il vertice, ma sta regalando comunque tanti spunti interessanti. Io poi ho la fortuna osservare da vicino quello che vive una squadra. E mi piace».

Aveva colto qualcosa di particolare anche nel Napoli di inizio stagione?

«Ho fatto la prima di campionato degli azzurri a Verona, Kvaratskhelia era già una furia. Si parlava di un Napoli ridimensionato dopo le cessioni illustri, ma ho subito percepito una straordinaria forza del gruppo e vista l’abilità di Spalletti ho pensato che potesse fare qualcosa di importante. Certo, non credevo così importante…».

La corsa per la Champions però è apertissima.

«Una vera battaglia, anche perché ogni weekend le cose cambiano. Sembra più un “ciapa no” in cui al momento la Lazio mi sembra la squadra più centrata per l’obiettivo visto che probabilmente è anche più costante».

Il gioco più divertente?

«Direi proprio quello di Napoli e Lazio, non a caso hanno la difesa a quattro, di cui io sono dichiaratamente fan. Poi hanno un imprinting di gioco più definito rispetto alle altre che probabilmente tendono ad affidarsi troppo ai singoli».

In Europa però ci sono ancora sei squadre di Serie A in corsa.

«Mi viene da pensare che noi italiani ci salviamo sempre perché diamo il meglio nei momenti più complicati, un po’ come all’Europeo vinto a sorpresa da Mancini. Poi abbiamo i tecnici migliori, visto che sono italiani quattro degli otto in Champions. Certo, dovremmo provare a investire più sui giovani».

A proposito di Champions, questa sera ci sono i quarti di quella femminile, con la Roma che all’Olimpico affronta il Barcellona. Complice anche la promozione sui biglietti fatta dal club, sono attese 40 mila persone. Qualcosa sta cambiando?

«È una vetrina importante. Anche Dazn crede tanto nel calcio femminile, tanto da avere i diritti della Champions fino al 2025. Io penso troverà sempre più visibilità, il che implica anche un’integrazione a livello culturale e sociale che negli anni è un po’ mancata. C’è sicuramente ancora tanto da fare, credo abbiamo percorso il 30 massimo il 40% della strada: vorrei che ogni bambina che desideri giocare a calcio abbia la libertà e il diritto di farlo senza alcun tipo di barriera. Bisogna crederci, avere idee, coraggio e desiderio di apprezzare il talento, che non ha genere. Anche in questo senso l’iniziativa della Roma è fondamentale: la squadra femminile è cresciuta moltissimo e il club ha investito tanto diventando una delle realtà più interessanti del calcio italiano. Io farò sicuramente il tifo per loro, è un evento storico che mi emoziona davvero».

È a Dazn dal 2021, come procede quest’avventura?

«Molto bene. Vengo da una realtà diversa come quella di Mediaset, ma sono molto orgogliosa di poter far parte del progresso. Oggi con il live streaming la fruizione è completamente cambiata e Dazn asseconda la passione dei tifosi dando loro la possibilità di godersi il calcio ovunque siano. C’è un’atmosfera bella, giovane e creativa».

E non parliamo solo di eventi live. In “Marotta MasterClass” ha intervistato l’a.d. dell’Inter.

«Persona incredibile, aperto al confronto e con una cultura straordinaria. Uno dei pochi ad unire autorevolezza e umanità, cosa per niente facile».

Conduce anche “Professione presidente”, dove intervista i dirigenti del calcio.

«Sono personaggi che spesso la gente non conosce e volevamo mostrare chi siano davvero. Presto arriverà la puntata con il presidente federale Gravina, ma vorrei parlare con chiunque abbia una storia da raccontare».

Al di là dei presidenti, chi vorrebbe intervistare?

«Da anni inseguo Leo Messi, ma mi piacerebbe sentire anche Steph Curry per parlare di Nba, Larissa Iapichino e Fiona May che hanno una bella storia e la vicepresidente vicaria del Coni Silvia Salis per capire la sua visione».

Che cosa si aspetta dal futuro, professionalmente parlando?

«Qui a Dazn come ho detto sto benissimo. Viste le esperienze che ho già in conduzione, da Pressing ai Mondiali, mi piacerebbe avere una trasmissione tutta mia, leggera ma autorevole. E poi perché no, in futuro guardare ad altri ambiti, non calcistici, tornando a una generalista».

Se la bambina dei perché potesse fare una domanda al mondo del calcio, cosa chiederebbe?

«Perché i sentimenti non vengono sempre prima dell’interesse?».

 

Fonte: Gazzetta

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