In esclusiva per il Napolionline.com l’intervista al trequartista classe 92’ dell’Aversa Normanna Mirko Giacobbe sul momento della squadra.
Ci racconti con chi hai mosso i tuoi primi passi nel mondo calcistico e la trafila che ti ha portato oggi ad essere un calciatore dell’Aversa Normanna? “Ho iniziato nella scuola calcio del mio paese a Succivo per poi passare alla Juvenes Frattamaggiore. Da lì sono passato al Neapolis a Mugnano giocando nella juniores ed esordendo con la stessa maglia in serie D a 16 anni. Dopo quest’esperienza sono stato “acquistato” dal Portogruaro che militava in serie B, fui preso per giocare in primavera poi mister Viviani allenatore della prima squadra decise di tenermi con lui facendomi esordire in serie B. Successivamente ho giocato in serie C col Bassano, facendo parte dell’under 19 e under 20 della lega pro. Non sempre va tutto per il verso giusto, cosi è la vita, cosi è il calcio…nel momento in cui dovevo esplodere sono stato colpito da un brutto infortunio, lasciai il Portogruaro con cui avevo un contratto di 4 anni anche perché la società fallì e sono ripartito dalla serie D giocando con il Metapontino, qui ho avuto un brutto infortunio che mi ha tenuto fermo un anno. Tanta forza volontà, la voglia di toccare di nuovo quel pallone, ero pronto per ripartire ma la sfortuna non aveva ancora finito con me , firmo con il Due Torri in serie D e poco dopo mi rompo la spalla, stando fermo altri 8 mesi. L’anno successivo è stato per me difficile, dopo due anni fuori dal terreno di gioco non è facile trovare una società pronta ad investire su di te, sono restato al Due Torri e la gente ha iniziato a conoscermi davvero. Lo scorso anno ho giocato a Frattamaggiore sempre in serie D e mi sono trovato benissimo. Ho iniziato la stagione quest’anno con l’Ercolanese per poi avere l’occasione a dicembre di giocare con la maglia della mia città”.
Con il Portogruaro 4 presenze in serie B ed un gol, cosa ricordi di quell’esperienza? “Esperienza bellissima. Qualche mese prima vedevo quelli che sarebbero poi diventati i miei compagni di squadra dalla televisione e poco dopo mi ritrovavo a giocare ed allenarmi con loro. Sono stati 3 anni che ricordo con grande emozione, con loro ho vissuto un palcoscenico importante e con loro sono retrocesso in serie C, gioendo e soffrendo con i tifosi”.
A Dicembre arrivi ad Aversa in una situazione non facile dal punto di vista della classifica, che aria tira? “Sono arrivato da poco, ho giocato appena 7 partite, quello che posso dire con sicurezza è che la società sta trovando il suo equilibrio così come la squadra. Noi ci auguriamo di portare questa città, la mia città, alla salvezza. E’ una piazza che merita tantissimo, che merita di vivere altri palcoscenici e noi ci stiamo impegnando davvero tanto per non deludere i nostri tifosi”
Aversa è la tua città, cosa si prova ad indossare questa maglia? “Lottare per questi colori mi dà una carica diversa, sento che i tifosi si fidano di me ed è per questo che ci tengo a fare bene. Quando scendo in campo provo a dimenticare tutto, lascio tensioni e paure negli spogliatoi, voglio soltanto giocare, divertirmi e far divertire chi mi guarda lavorando sempre con serietà e lucidità”
Pur non essendo un attaccante non disdegni il gol, quale ricordi con maggior emozione? “Ogni gol è emozionante a modo suo ma quello che porterò nel cuore un po’ più degli altri è quello segnato all’esordio col Portogruaro in serie B contro il Cittadella. Vincevamo 1-0, io ero in panchina il mister mi disse :” vai entra”, mancavano dieci minuti alla fine della partita, ero emozionatissimo, sono entrato e gol”.
La stagione è ancora lunga e ogni partita sarà importante per voi, cosa senti di dire ai vostri tifosi? “Posso solo chiedergli di starci vicino, di fidarsi di noi perché lotteremo fino alla fine per restituire a loro ciò che meritano, insieme possiamo farcela”
Intervista a cura di Rosanna Buonauro
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