La sostanza è che si tenterà di riproporre lo stesso schema del maggio di due anni fa. Con varchi di accesso a determinate aree della città blindati, cioè dove si potrà accedere solo a piedi, massiccia presenza di forze dell’ordine in strada, monumenti presidiati a iniziare dalle fontane e un piano per la mobilità. Non è questione di scaramanzia, ma di ordine pubblico, dell’improvvisa esplosione di una gioia – o della rabbia – che potrebbe coinvolgere fino a mezzo milione di persone che avranno voglia di festeggiare – speriamo di sì – il quarto scudetto del Napoli
Oggi (IERI NDR) in Prefettura non si parlerà di festa scudetto, ma come fronteggiare una manifestazione spontanea di una moltitudine di gente che numeri alla mano potrebbe verificarsi anche domenica. Certo, servirebbe che gli azzurri vincessero a Parma e l’Inter perdesse con la Lazio a Milano.
Al Prefetto Michele di Bari interessa molto poco questa “strana combinazione” a lui interessa che nell’eventualità questa combinazione si concretizzasse, come fronteggiare la marea umana che scenderebbe in strada da ogni dove e lo sciame dei motorini – un autentico spauracchio – e le auto in uno scenario da liberi tutti come accade quando l’esplosione di gioia è improvvisa e inattesa.
La tensione
Oggi a Palazzo di Governo verrà stabilito intanto che tutto quanto si deciderà di fare in termini di strategia sarà incardinato in Prefettura. Perché è il Prefetto che coordina le forze dell’ordine e deve tenere pronto un piano per qualsiasi evenienza. Un piano che deve prevedere varchi presidiati nei luoghi dove la gente generalmente tende ad andare per fare festa, quanti uomini mettere in strada, un piano per la mobilità, sostanzialmente il trasporto pubblico e molto altro. Non ci dovrebbe essere oggi – a quanto trapela – la Ssc Napoli. Più avanti si vedrà. Dalle parti della Società azzurra un po’ di tensione c’è, se si considera che si sta cercando in tutti i modi di normalizzare un momento che normale non può essere.
Il piano
Bisogna ribadire che non è questione di scaramanzia, ma solo di ordine pubblico. A Torino, nonostante tutte le precauzioni nel 2017 per la finale di Champions, morirono nella ressa tre persone e ci furono otre 1600 feriti. Giusto per ricordare che non esiste una specificità della città, che due anni fa dimostrò grande civiltà nel festeggiare il terzo tricolore, ne sono stati tratti, da quei giorni, documentari e film.
Sarà il Prefetto, come è normale che sia, a gestire la macchina organizzativa, di Bari già la settimana scorsa prima delle partite di domenica annunciò che il tavolo si sarebbe fatto oggi. Lungimirante di Bari che vuole stare sul pezzo. Visto che due anni fa il piano coordinato dall’allora Prefetto Claudio Palomba ha funzionato l’idea di dargli uno sguardo c’è. Ricordando che all’epoca gli azzurri vinsero con largo anticipo il campionato cosa che detonò del tutto la possibilità di una “festa spontanea improvvisa”.
In via astratta – ragionano le Istituzioni che siederanno al tavolo in Prefettura – c’è il tema che domenica potrebbe essere un momento di festa e che con ogni probabilità le gare si disputeranno tutte alle 20,45 vale a dire che i festeggiamenti inizierebbero alle 23 e durerebbero tutta la notte. Oggi al riguardo verrà sciolto qualche residuo dubbio, c’è chi spinge affinché la gare si disputino alle 18 che agevolerebbe e molto il fronte dell’ordine pubblico.
La mobilitazione
Un piano da definire e che deve prevedere anche la possibilità che la “combinazione strana” di vittoria del Napoli e sconfitta dell’Inter potrebbe non verificarsi, e che comunque tutto dovrà essere pronto lo stesso. Ci sarà la mobilitazione di almeno 500 esponenti delle forze dell’ordine e saranno valutati i varchi da blindare perché «il Piano deve essere programmato a prescindere da quello che accadrà in campo».
Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica è chiamato a coniugare la sicurezza urbana con le necessità di chi vorrà festeggiare. Due anni fa c’erano gli stessi attori, cambia solo il Prefetto, per il resto il titolare del Viminale è sempre il ministro Matteo Piantedosi. Nel 2023 il Ministro riunì almeno un paio di volte il Comitato proprio al Viminale. Quell’esperienza è ritenuta preziosa nella considerazione che se non dovesse accadere domenica quello che tutti i tifosi bramano ma l’altra domenica ci sarà poi da organizzare anche la festa vera e propria con i bus scoperti.
Lo stadio
In questo contesto il punto sulla riqualificazione dello stadio Maradona tra il sindaco Gaetano Manfredi e il Presidente Aurelio De Laurentiis è stato rinviato al termine del Campionato cioè tra due settimane. Resta sul tavolo la fermezza del Comune di riaprire a spese proprie il terzo anello dell’impianto di Fuorigrotta e la necessità di chiudere presto questa partita: cioè capire se il Presidente è intenzionato a investire oppure no. Fonte: Il Mattino
