Napoli, una squadra mille volti: i moduli

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Li sceglie, li prende e li sposta come fossero pedine, invece sono uomini che in campo portano fieri l’etichetta di giocatori e rendono il Napoli sempre diverso, mai uguale a se stesso.
Contro il Qarabag l’ennesima novità da Conte illusionista. L’allenatore che per far di necessità virtù, nel bel mezzo dell’emergenza, si mette a fare il ritratto del Napoli rendendolo uguale a ciò che può essere con quello che ha a disposizione. Così, scrive il Corriere dello Sport, dopo il 3-4-2-1 tornato più di un anno dopo contro l’Atalanta e riproposto dall’inizio martedì in Champions contro il Qarabag, Conte ha deciso che era arrivato già il momento di cambiare.
Con il risultato ancora fermo sullo 0-0, al minuto diciannove della ripresa, ha tolto un difensore, Beukema, e ha inserito un esterno, Politano, riscrivendo la storia tattica della partita.
Il Napoli è così passato dalla difesa a tre al 4-2-3-1 (che in fase passiva diventava 4-4-2) con Neres più vicino a Hojlund, con Politano a destra e Lang a sinistra, con Di Lorenzo e Olivera più bassi come terzini, con la coppia Lobotka-McTominay blindata in mezzo la campo e con quella formata da Rrahmani e Buongiorno restituita alla classica linea a quattro, quella dello scudetto. Una sola mossa, decisiva, per accelerare e vincerla con due gol, una traversa e altre prodezze del portiere avversario.

 

 

 

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