Riccardo Napolitano
Dall’intuizione su Scamacca alla gestione virtuosa, un mix di visione internazionale, efficienza economica e fiuto per i talenti che lo rende un profilo d’eccellenza.
Nel panorama del calcio italiano, sempre più alla ricerca di figure dirigenziali capaci di unire competenza sportiva e sostenibilità economica, emerge con forza il profilo di Riccardo Napolitano. Non un semplice direttore sportivo, ma un vero e proprio innovatore, i cui risultati concreti e l’approccio lungimirante lo rendono un candidato di spicco per club che puntano alla crescita e alla solidità.
Un Mago della Gestione in Lega Pro
La sua esperienza più recente alla Turris è emblematica del suo modus operandi. In un contesto spesso complesso come quello della Serie C, Napolitano ha dimostrato non solo di saper allestire una squadra competitiva – vantando la miglior difesa del campionato e un andamento da zona play-off – ma ha anche rivoluzionato la gestione finanziaria del club. Ha tagliato il monte ingaggi da 2,6 milioni a un solo milione di euro e, fatto ancor più sorprendente, ha abbattuto drasticamente le commissioni agli agenti, spendendo appena 17 mila euro a fronte di medie stagionali ben più elevate per il club. Un’efficienza rara, frutto di una gestione virtuosa e di un’abilità negoziale fuori dal comune.
L’innovazione di Napolitano si estende anche alla struttura contrattuale. Ha introdotto clausole a tutela della società, con opzioni unilaterali di rinnovo legate alle presenze o al rendimento dei giocatori. Questo sistema garantisce flessibilità massima, permettendo al club di svincolare senza costi aggiuntivi i calciatori che non rispettano le aspettative, e liberandosi dal fardello degli incentivi all’esodo. Una strategia che tutela le casse societarie e massimizza la reattività sul mercato.
L’Occhio Clinico per il Talento, dal Vivaio al Mercato Globale
La visione di Napolitano sui talenti è un altro pilastro della sua carriera. Il suo percorso inizia nel settore giovanile di club di Serie A come Lazio e Napoli. È negli anni laziali che emergono le sue intuizioni su giovani promesse che sarebbero diventate nomi importanti, come Danilo Cataldi, e soprattutto un giovanissimo Gianluca Scamacca, oggi attaccante della Nazionale. Avere operato in un ambiente come quello della Lazio, anche in concomitanza con figure come Simone Inzaghi (allora nelle giovanili), ha affinato ulteriormente le sue capacità di scouting e sviluppo.
Ma la sua influenza si estende ben oltre i confini nazionali. Nel suo ruolo di procuratore e intermediario sportivo, Napolitano ha dimostrato una caratura internazionale, contribuendo a individuare e proporre giocatori che hanno poi calcato i palcoscenici più importanti d’Europa: da Casemiro a Ziyech, da Tielemans a Yerry Mina, da Rafael Toloi a Axel Witsel. Nomi che hanno calcato i campi delle massime competizioni europee e della Serie A, a testimonianza di una rete di contatti e una credibilità che pochi direttori sportivi, anche di Serie A, possono vantare. L’ultima trattativa di rilievo, la cessione di Arthur Theate dal Bologna al Rennes per 23 milioni di euro, realizzata in collaborazione con figure del calibro di Vincenzo Morabito e Fabio Firmani, ne è la conferma più lampante: Napolitano è un protagonista del mercato internazionale, capace di operare con le grandi cifre e le dinamiche più complesse.
Un Profilo ambito per i Progetti di Crescita
La combinazione unica di un fiuto eccezionale per i talenti globali, una gestione finanziaria innovativa e virtuosa, e risultati concreti sul campo, rende Riccardo Napolitano un profilo estremamente interessante per qualsiasi società che voglia costruire un progetto solido e ambizioso. La sua capacità di operare in contesti complessi e la sua visione a lungo termine sulla sostenibilità e la valorizzazione dei giovani è ulteriormente rafforzata da operazioni come l’arrivo alla Turris del giovane Onofrietti (classe 2005) direttamente dal settore giovanile del Borussia Dortmund, un’acquisizione che testimonia la sua abilità di attrarre talenti da vivai di caratura europea.
Non a caso, ultimamente, un articolo di Cosenza Channel aveva riportato il nome di Riccardo Napolitano, proprio l’ex direttore della Turris, tra i profili papabili per il ruolo di direttore sportivo del Cosenza Calcio, a testimonianza di come le sue qualità non siano passate inosservate anche per piazze importanti che si proiettano nel futuro.
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