“Nei momenti di difficoltà, c’è bisogno dei giocatori simbolo”

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Su “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sergio Pellissier, presidente della Clivense ed ex calciatore del Chievo. Di seguito, un estratto dell’intervista.

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Guardando il tabellone dei quarti, pensa che le italiane abbiano qualche rimpianto?

Sono tutte partite complicate. Credo che l’Atletico sia stata la squadra più fortunata. Forse, l’Inter sarebbe stata altrettanto fortunata, anche se con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si va lontano. Tuttavia, risultati, in Europa, non sono mai scontati”

Napoli e Inter sono reduci dalle fatiche europee, ma si sfideranno nel prossimo turno di campionato. Che gara si aspetta?

Uscire dalla Champions dispiace, era un obiettivo per entrambe le squadre, anche se l’Inter puntava ad arrivare in fondo. Ora, però, devono mettere la testa soltanto nel campionato. Sarà una gara difficile per entrambe. L’Inter, sulla carta, è avvantaggiata. Quando ci sono tanti cambiamenti e devi recuperare tanti punti non è semplice. Per questo i nerazzurri vivono meno problemi rispetto al Napoli, ed affrontarli non sarà semplice”

Osimhen avrebbe potuto far pesare maggiormente la sua esperienza contro Cubarsì?

“Bisogna considerare il momento che il Napoli sta affrontando. Si arriva da un trionfo in campionato, giocando straordinariamente, e da una eliminazione in Champions avvenuta con ottime prestazioni contro il Milan. Ritrovarsi a partire, ritrovarsi con certe distanze, determina delle difficoltà mentali, oltre che fisiche. Reagire non è semplice. Lo scorso andava tutto bene, i calciatori mettevano la palla sempre giusta. Nel campionato ci sono dei momenti, ed oggi il Napoli non vive il suo miglior momento. Andare a giocare a Barcellona, nella condizione attuale, non era semplice per gli azzurri”

Nel Napoli si vede sempre una certa distanza tra i reparti, soprattutto tra difesa e centrocampo.

“E’ il coraggio. Lo si vede quando tutto gira bene, quando hai un allenatore che ti dà coraggio nello sfruttare le tue qualità, di attaccare l’attaccante e andarlo a prendere più in alto. Il Napoli è cambiato in questo, come tutte le squadre che, nei momenti di difficoltà, se non hanno un giocatore di personalità, non riescono a fare quei movimenti che soltanto la fiducia può indurre a svolgere. Sono cose che si vedono soprattutto ad alti livelli”

Come legge la sostituzione di Kvaratskhelia contro il Barcellona?

“Bisognerebbe capire quale è stata la sua scelta, la sua idea. Nei momenti di difficoltà credo vada garantita fiducia ai giocatori più rappresentativi. Se cominci a sostituire quei calciatori che fino a ieri, o fino allo scorso anno, erano fondamentali, tutti iniziano a non capire a chi affidarsi. In questi momenti di difficoltà c’è bisogno dei giocatori simbolo. Calzona conosce già i suoi uomini, ma in questo momento non credo sia facile trovare la soluzione migliore”

 

Fonte: 1 Station Radio

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