Unione Sportiva ACLI – Il premio Bearzot a Spalletti che devolve l’assegno alla Fondazione di “Don Luigi Merola”

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Consegnati nella Sala dei Baroni, presso il Maschio Angioino, anche il premio speciale alla carriera a Nicola Pietrangeli e quello intitolato a
Stefano Farina all’arbitro Daniele Doveri.

 

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Luciano Spalletti ha ricevuto questa mattina nella Sala dei Baroni presso il Maschio Angioino di Napoli il prestigioso Premio Nazionale ‘Enzo
Bearzot’, giunto alla XII edizione e organizzato dall’Unione Sportiva ACLI con il patrocinio della FIGC.

 

“Enzo Bearzot è stata una fonte di ispirazione per la categoria – ha detto Spalletti – Sento dire che fosse una persona testarda, ma nel suo carattere ci vedo la coerenza di quello che è il suo lavoro e che gli altri pensano di sapere, ma che invece conoscono solo al 50%. Un onore ricevere questo premio”. La cerimonia, diretta da Jacopo Volpi, è stata registrata dalle telecamere di Rai Sport HD e andrà in onda questa
sera alle 23 su Rai 2 in “A Tutto Calcio” e a consegnare il premio a Spalletti sono stati il Presidente dell’US ACLI, Damiano Lembo, Cinzia Bearzot, figlia dell’ex Ct dell’Italia campione del mondo dell’82, e il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Alla cerimonia presenti anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, i presidenti della Lega Pro e della Lnd, rispettivamente Matteo Marani e Giancarlo Abete, il vicepresidente dell’AIA, Duccio Baglioni e il presidente e ad di Sport e
Salute, Vito Cozzoli. Spalletti, inoltre, ha devoluto il suo assegno da 5 mila euro alla Fondazione “A voce d’e creature” di Don Luigi Merola.
Ad aprire la cerimonia facendo gli onori di casa, però, è stato il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. “Giornata bellissima quella di ieri con la Nazionale, Napoli ha dimostrato come il calcio rappresenti un fattore d’aggregazione importante – ha detto il primo cittadino – E cosa dire su Bearzot: quando tutto sembrava andare male, lui ha portato l’Italia a vincere il mondiale. E’ l’esempio dell’Italia, di un condottiero solitario. E’ stato un grande esempio di un italiano che ha voluto molto bene alla nazionale. Le sue capacità di fare gruppo sono state straordinarie, perché quando gli italiani sono in difficoltà ce la mettono tutta e tirano fuori il meglio”.
Parole alle quali hanno fatto seguito quelle del presidente dell’Us Acli, Damiano Lembo. “Prima di tutto grazie al Sindaco e alla città di Napoli per averci ospitato. Poi anche quest’anno il Premio Bearzot ha rappresentato al meglio quella che è una delle mission dell’Us Acli, unire lo sport di vertice a quello di base, attraverso la vetrina del mondo del pallone che ha una cassa di risonanza incredibile per fare da traino a quei valori che ci rappresentano come il rispetto, l’inclusione e il benessere psico-fisico della persona. Elementi che devono essere alle radici dell’attività motoria di base per un paese culturalmente migliore e più sportivo. Non possiamo dunque che ringraziare Luciano
Spalletti per la scelta di voler portare il calcio e lo sport nelle scuole, lì dove ci giochiamo il futuro del nostro Paese – ha detto Lembo – Grazie a tutti quelli che hanno permesso al premio di arrivare a questo livello di prestigio, alla Rai, alla Figc, al giornalismo sportivo che ci è sempre stato vicino, al Coni come compagno di viaggio, a Sport e Salute e alla dott.ssa Cinzia Bearzot. Il premio nasce per riprendere i valori umani e sociali, usando la vetrina dello sport, in questo caso del calcio, per trasmettere quelli che sono i nostri valori, quelli degli enti di promozione”. Mentre il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è soffermato sulla crescita del Premio e dell’Us Acli. “Siamo alla dodicesima edizione e quando Damiano Lembo mi ha chiamato per dirmi che sarebbe stato a Napoli ne sono stato felice vedendo i nomi dei premiati.

E’ una manifestazione alla quale sono sempre stato presente e che testimonia
anche quanto le Acli e l’Us Acli stiano crescendo”.
Di Spalletti, invece, ha parlato nel suo intervento da palco, il presidente di Sport e
Salute Vito Cozzoli. “Questo premio ci consente di omaggiare una figura sportiva
straordinaria del nostro Paese, come Enzo Bearzot, e celebrare un altro tecnico,
preparato e vincente, che sta scrivendo la storia del Napoli, come Luciano Spalletti. La
consegna del premio Bearzot a Spalletti è un riconoscimento al professionista, all’uomo e
al maestro che è dentro e fuori dal campo – ha spiegato Cozzoli – In più di un’occasione
lo abbiamo sentito riprendere alcuni ragazzi in attesa degli autografi, ricordandogli
l’importanza della scuola, dello studio e della cultura. Anche questi sono i messaggi che il
calcio e lo sport devono affermare ogni giorno”.
Nella Sala dei Baroni, tra la standing ovation dei presenti, è stato anche consegnato un
premio speciale alla carriera al campione di Coppa Davis del ‘76, Nicola Pietrangeli.
“Prima di tutto è un onore essere qui. Pensavo di essere premiato per la mia carriera di
calciatore, Malagò sapeva che ero bravo…(ride, ndr). Scherzi a parte sono felice che il
premio si svolga qui perché a Napoli c’è stata la mia prima trasferta da tennista”, ha
commentato Pietrangeli.
Titoli di coda per il premio alla memoria di Stefano Farina, l’arbitro scomparso il 23
maggio del 2017. L’AIA ha indicato in Daniele Doveri di Roma 1, l’assegnatario del
riconoscimento, “per essersi distinto nella stagione sportiva in corso”. A ritirare il premio,
però, è stato Fabio Maresca di Napoli, a causa degli impegni internazionali UEFA che non
ha permesso a Doveri di poter essere presente. Con Maresca anche il vicepresidente AIA
Duccio Baglioni.
La motivazione con cui la giuria ha deciso di premiare Luciano Spalletti:
“Convinto assertore del valore del gruppo nel raggiungimento dei risultati e allo stesso
tempo tecnico capace di esaltare le qualità dei singoli, come dimostra anche questa
splendida e per certi versi inaspettata stagione del suo Napoli, Luciano Spalletti da molti
anni e su molte piazze calcistiche riesce a coniugare bel gioco e vittorie. Virtù, questa, che
lo accomuna ad Enzo Bearzot, come pure l’attitudine all’insegnamento: in campo, dove
questa capacità didattica innesca spesso prestazioni scintillanti delle sue squadre, e fuori.
Certe sue recenti “lezioni” a piccoli fan partenopei che avevano marinato la scuola per
andare a seguire gli allenamenti del Napoli infatti sarebbero piaciute tanto al ct del
mondiale ’82 ed hanno esaltato sul web migliaia di tifosi, pardon, genitori, riaffermando il
valore educativo dello sport anche quando è vissuto al massimo livello”.
La motivazione con cui la giuria ha deciso di premiare Nicola Pietrangeli:
“Il più grande tennista italiano di sempre arriva alla soglia dei 90 anni anche con la
soddisfazione di aver vinto da allenatore – o come si diceva un tempo “capitano non
giocatore” – il suo mondiale, portando in Italia nonostante le polemiche ed i venti contrari
la famosa coppa Davis del 1976. Uomo dai tanti talenti, Pietrangeli ha sempre intrecciato
la sua vita con il mondo del calcio allenandosi per anni e con buoni risultati con la Lazio e
la Roma. Soprattutto, nell’alternare le palle da tennis al pallone ha piazzato nei primi anni
Cinquanta un colpo vincente, inventando con un gruppo di amici il calcetto e regalando
così meritoriamente un’opportunità di fare squadra e sport a generazioni di appassionati
dopolavoristi italiani”.

Giuria Premio Bearzot
Gabriele Gravina (presidente Figc e Giuria); Piercarlo Presutti (capo redattore Ansa sport
nazionale e coordinatore premio); Giancarlo Abete (presidente Lnd); Roberto Coramusi
(responsabile relazioni esterne e istituzionali Figc); Goffredo De Marchis (capo ufficio
stampa Sport e Salute S.p.A.), Danilo di Tommaso (responsabile ufficio Coni nazionale –
comunicazione e rapporti con i media); Damiano Lembo (Presidente Nazionale Us Acli);
Emiliano Manfredonia (presidente nazionale Acli); Matteo Marani (presidente Lega Pro);
Antonio Meola (vicepresidente vicario nazionale Us Acli e segretario di giuria).

Ufficio stampa

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