Venerato: “Con la morte di Sconcerti abbiamo perso il Maradona del giornalismo”

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Ciro Venerato, giornalista ed esperto di mercato, ha parlato oggi ai microfoni di “1 Football Club” sulle frequenze di 1 Station Radio. Ricordo di Sconcerti?È una nota triste, siamo addolorati per la morte prematura di Mihajlovic e per le condizioni di Vialli, ma vorrei spendere qualche parola per Sconcerti. Ho sempre letto i suoi pezzi sin da quando iniziò il suo percorso a Repubblica. Ho avuto la fortuna, attraverso Giulio Germanesi, con il programma ‘Number Two’, di conoscere Mario, ritrovato poi anche a Rai. L’ho sentito quasi un mesetto fa per un’idea da portare avanti ma poi sfumato. Consiglio di leggere gli articoli di Sconcerti, ci ha lasciato due grandi insegnamenti. Innanzitutto si può avere un’idea politica o calcistica ma poi essere ugualmente obiettivi. Amo il Napoli, ma sono al tempo stesso ogettivo: ci ha insegnato a non essere ipocriti. Esistono i momenti personali, ma anche professionali. La seconda lezione riguarda tale professione, la quale va studiata, bisogna studiare le fonti e conoscere a fondo la materia. L’iniziativa de Il Corriere dello Sport ha fatto sì che avrà anche il tesserino del direttore tecnico di Coverciano. Ha studiato calcio, perché per essere credibile bisogna studiare tanto. Il più grande giornalista italiano degli ultimi 50 anni, sebbene abbia sempre conosciuto tante figure importanti. Tosatti era un grandissimo, ma per il suo modo di lavorare e scrivere poetico, Mario era superiore, abbiamo perso il Maradona del giornalismo. Era un intellettuale, e quando un paese perde una figura simile è sempre più povera. L’Italia non può più contare su un uomo sempre desideroso di dire ciò che pensava, questa nazione necessita di persone simili. Al giorno d’oggi viene ribaltata l’idea giornalistica di Sconcerti”

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