Serie A, Milan Napoli 1-2: gli Azzurri si impongono al Meazza

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Milan-Napoli 1-2.

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Azioni salienti (conclusioni pericolose verso la porta avversaria, dall’interno dell’area di rigore) 7-5;

Primo Tempo 4-2;

Secondo Tempo 3-3.

Palle gol a forte probabilità di successo: 3-3;

Primo Tempo 1-1;

Secondo Tempo 2-2.

Percentuali Realizzative: 14%-40%.

Gara equilibrata. Chi sostiene il contrario non analizza correttamente. La prima frazione del primo tempo è tutta appannaggio del Milan. Con un parziale di 4-0 come azioni salienti. Nelle residue 3 frazioni di gara, si è riequilibrato il tutto. La conduzione di gara è da “calcio-rugby”, come al solito. Con falli su cui si “deve”sorvolare per rimanere nei 30 totali a gara. Ed il Napoli viene penalizzato, ancora una volta. Mancano almeno altre 4 ammonizioni. Per 2 falli su Lobobtka. 1 su Zielinski. 1 su Khvicha, in occasione del fallo da rigore subito. Il miracolo di Meret su Giroud parte da un fallo di Calabria su Kvicha. Ed il pareggio del Milan è viziato da un fallo su Simeone. Che protesta. E viene subito ammonito. Come al solito. Per non parlare, poi, del gomito alto di Kjaer su Khvicha ad inizio gara. E della rissa provocata dai Krunic, Tomori e Tonali, dopo il fallo da rigore di Dest, sempre su Khvicha. Si noti bene che l’arbitro aveva dato calcio d’angolo e non il rigore. E siamo arrivati a ben 45 correzioni (ufficiali) da parte della VAR. Correzioni favorevoli al Napoli. Che l’arbitro di campo non aveva visto. O non aveva voluto vedere. Come l’ineffabile Orsato nella penultima gara tra queste 2 squadre. A queste, si dovrebbero aggiungere tutte le volte in cui la VAR non è intervenuta. O non è voluta intervenire. Chi sostiene che la VAR “danneggi” le squadre blasonate ha davvero ragione. Ma quel presunto “danno” somiglia molto all’imbroglio vero e proprio. Continuiamo a monitorare la situazione. Non ci siamo fatti mancare altri cori razzisti. Nonostante tutti questi grossi limiti, la partita non temeva confronti con quelle dei top club in Europa. Merito della grande prova delle due squadre. In casa Azzurra, da Meret a Zerbin, meritano tutti un 10 con lode. Considerando i fattori esogeni descritti sopra. Ed il valore degli avversari in campo. Valori di livello internazionale. Con alcune individualità di livello mondiale. Il Piano gara prevedeva il palleggio. Anche con Raspadori. Non ci si è riusciti, per buona parte, per la forza dell’avversario. Ma la grandissima notizia è proprio questa: il Napoli ha finalmente accettato anche il duello fisico. In questo “calcio-rugby” che sembra affermarsi sempre più. Da rimarcare il secondo gol del Napoli, con Di Lorenzo e Rui in posizioni di mezze ali di centrocampo. Posizioni offensive da Manchester City. Che, poi, però potevano costare il pareggio di Kalulu. Quel necessario pizzico di fortuna negli episodi chiave della gara, c’è stato. Lozano? Ci teneva a partecipare. Ottimo così…

A cura di Alessandro Cardito

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