In Napoli-Empoli, brilla solo Mario Rui: Demme soffre, Mertens spara a salve. Il “Mattino” sentezia così

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Certo, la sfortuna. Ma non solo. Perché l’Empoli vince con un colpo di nuca, ma lo fa senza mai rinunciare al gioco, con due attaccanti sempre acquattati tra Jesus e Rrhamani. Con un Demme così poco ispirato, senza Zielinski dopo venti minuti, lo spartito, anche dal punto di vista tattico, si ripete con frequenza agghiacciante, uguale a se stesso almeno per un’oretta abbondante ed è normale che Andreazzoli ne capisca l’antifona. Attende cioè che il Napoli si sfinisca nel possesso palla per poi colpirlo alle spalle. 4 punti in casa nelle ultime 4 partite non sono il passo non solo per chi sogna lo scudetto ma anche per chi insegue la Champions: nel finale arrembante c’è troppo disordine. Ma è l’impatto al match che delude, perché poi alla lunga le assenza di Osimhen e Koulibaly sono una iattura. 

Factory della Comunicazione

5,5 Ospina

Qualche lancio lungo, qualche uscita anche un po’ avventata ma sempre necessaria. Sempre attento, preciso nella prima uscita ma anche indeciso in maniera terrificante quando rinvia su Cutrone. Bravo a restare in piedi sempre su Cutrone al 50’ e sul gollonzo dell’Empoli è comunque poco reattivo. 

6 Di Lorenzo

Parisi cerca di mettersi in mostra in quello che un giorno sogna potrebbe esser il suo stadio, il terzino del Napoli lo contiene e prova la ripartenza, anche se non sgroppa come ha abituato il pubblico del Maradona. Finisce il match come sempre, in mezzo al campo al fianco di Anguissa. Generoso senza eccessi. 

6 Rrahmani

Cutrone lo pressa sulla prima uscita e cerca sempre di partirgli alle spalle, riesce a contenerlo con il fisico e quando Parisi prova a beffarlo con un tacco ci mette esperienza. Rimedia su Cutrone con scivolata felina a indecisione di Ospina. Si vede in fase offensiva ed è spesso terzo centrocampista nella costruzione. 

6 Juan Jesus

Subito aggressivo su Pinamonti, cerca di andare sempre in anticipo: operazione riuscita senza grossi rischi. Nell’uno contro uno, diventa una chimera per Cutrone superarlo. L’Empoli ne ha sempre due fissi. Lui è preciso assai ed è difficile che riesca a perdere il passo sull’avversario. Un po’ di affanni in qualche mischia. 

7 Mario Rui 

Bel duello con Stojanovic a botta di sovrapposizioni, il portoghese subito pericoloso con un paio di filtranti pericolosi in area. Sempre più spesso in mezzo al campo, nel vivo del gioco in ogni circostanza. Non perde mai tempo, appena ha palla o corre o la verticalizza per Insigne. Brillante e in forma strepitosa. 

5 Demme 

Si alterna con Zielinski nella copertura di Bajrami che cerca sempre il filtrante ma è Stulac che praticamente gli toglie il fiato e il passo in una marcatura asfissiante. Quando non ha aria davanti a sé perde molta di quella sua capacità di creare gioco e di mostrare la sua fantasia. E diventa un peso. 

sv Zielinski

Dura venti minuti la sua partita: gli taglia il fiato un infortunio. Esce dopo una manciata di minuti nei quali si è visto poco, impegnato a rincorrere l’Empoli ed Henderson sembra particolarmente lontano dalla serata in cui spacca ogni cosa con le sue imprevedibili giocate. 

5,5 Lozano 

Si vede molto poco nella prima parte di gara, cercando un baricentro molto alto, ma rendendo difficile per i compagni servirlo. Un nascondino che favorisce l’anticipo di Parisi in più circostanze. Poi impegna Vicario a inizio secondo tempo ma punta poco e salta di meno. 

5,5 Ounas

Gioca da trequartista centrale ed è un luogo dove dovrebbe sentirsi a suo agio. Ha guizzi, certo, ma si fa trovare poco e manca nei raccordi con Mertens. Quando Andreazzoli gli piazza Luperto a uomo, diventa complesso. Qualche buon numero nel secondo tempo dove cambia marica e che gli risolleva morale. 

6 Elmas

Parte esterno alto, a metà primo tempo, con l’ingresso di Insigne si sposta a fare il mediano. Cerca sempre di aggredire la palla, difficilmente marcabile, bacia la parte alta della traversa e resta sempre nel vivo della prestazione, quando l’assalto del Napoli diventa ossessivo anche se piuttosto disordinato. 

5 Mertens

Carbura dopo un primo quarto d’ora complesso, prova un paio di conclusioni e cerca sempre di staccarsi da Ismajli per trovare spazio. Riesce a creare la superiorità in più circostanze ma alla fine finisce nelle grinfie dei difensori dell’Empoli: le cose migliori le fa lontano dall’area. Non il luogo ideale per un killer del gol. 

5,5 Insigne

Venti minuti ed è in campo. Entra con qualità, cercando di dare maggiore velocità alla manovra azzurra e creando problemi a Stojanovic quando si accentra. Caparbio, cerca il destro con continuità e Parisi è eroico nel pararsi. Non è trascinante come nelle notti da incorniciare. Ma ha il cuore del capitano. 

6 Anguissa

Impossibile trovare in lui il capro espiatorio, perché non c’è null’altro che sfortuna nell’assist per la nuca di Cutrone che alla fine mette il marchio letale sulla gara del Maradona. Rientra dopo quasi un mese ed è evidente che il passo non è quello di prima. Meglio con lui che con Demme, in ogni caso.  

6,5 Politano

Entra forte, accelera e converge con maggiore intensità rispetto al messicano, forse perché il piede con cui va al tiro è quello ideale. Però, con lui là in avanti, è tutto più imprevedibile, perché anche la difesa dell’Emopli sbanda assai più pericolosamente. Anche lui non baciato dalla dea bendata.

6 Petagna

Piroetta al limite e trova lo spazio per un razzo con il sinistro che si schianta sul palo. Zurkowski fa fatica a comprendere come tenerlo e lui parte da ogni posizione sul campo, ed è difficile tracciare il suo cammino con il radar. In area manca nel colpo del ko, quello che ci si attende da un attaccante. 

sv Malcuit

Entra solo alla fine dopo che Elmas è strapazzato al suolo. Per lui la posizione dove può essere miccia decisiva è a centrocampo ed è ovvio che dopo la partita con il Leicester difficile poter chiedere più minutaggio. In ogni caso si piazza là in avanti ma anche lui non ha tempo per riuscire a farsi notare. Nel bene e nel male. 

Fonte: Il Mattino

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