Spalletti: “Non me li merito i fischi e non spoilero la fiction che farò io”

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Spalletti: «Non me li merito i fischi di Roma». Era il suo pubblico, quello dell’Olimpico «e la Roma non sarà mai mia nemica perché non c’è un passato da sconfiggere». Ma sarà un pomeriggio da traditore, per lui. Condannato al disprezzo. Anche per colpa di Totti.
Mourinho gioca a fare il simpatico: ora lei è Spallettone. Ma quando è cambiato rispetto a quello dei tempi dello zero tituli? «Poco. Quando dice delle cose, sa sempre dove vuole portare il discorso. Mourinho sa sempre come si fa, ha sempre qualità. Come comunicatore non è avvicinabile, è uno di quelli che migliora la qualità dei campionato dove sta e io ho sempre guardato quelli più bravi di me. Ci ha insegnato quanto siano importanti le conferenze e a ciò che si dice nello spogliatoio»
Lei quando è cambiato, invece, in questi anni? «Dicono che fossi nervoso? Il mio non ero nervosismo, ma simpatia selettiva. Nelle critiche a me stesso, sono ferocissimo. Vado sempre a volto scoperto davanti allo specchio, ma quello che conta è la squadra. Quella non si tocca. Mai».
Magari oggi è l’occasione giusta: che consiglio avrebbe dato allo sceneggiatore della fiction di Totti? «Per Francesco ho fatto cose che pensavo di non fare mai per nessun calciatore. Perché ho amato l’ambiente, ho amato tutti i calciatori e ho amato Totti. Rifarei anche quello che ho fatto per lui. Con il pallone tra i piedi (lo ripete due volte, ndr) è il più forte che ho mai allenato e tra i più forti di quest’era calcistica. Poi non voglio spoilerare il contenuto della fiction che farò in futuro. Il titolo sarà: Speriamo di morire tutti dopo».
Se la Roma oggi perde è fuori dalla lotta scudetto? «È uno scontro diretto contro un inquilino del condominio più ambito d’Italia. Secondo me resterà integro per tutto l’anno».
Quali sono le sue emozioni nel tornare a Roma? «Roma-Napoli è la mia partita, è la partita della vita, ma non sarà mai contro un nemico. Sarà una sfida tra due esperienze esaltanti della mia storia e la sfida tra due parti di me. Non ho un passato da sconfiggere, ma c’è una gara importantissima per il futuro del Napoli che il Napoli deve provare a vincere. Sarò tutto del Napoli, ma la Roma non sarà mai la mia nemica».
Si aspettava questo Napoli in così poco tempo? «Ho solo segnali positivi dalla squadra: da come si vive in autobus a come si sta insieme in hotel. Basta sentire anche quelli che giocano di meno per capire dove si va a finire…».
Come farà a non sentire i fischi? «Lo ripeto, non me li merito. So quanta passione, quanto amore, quanta ossessione ho dato alla Roma e ho messo per la Roma. Mi farò consolare dal ricordo degli applausi delle magnifiche partite che abbiamo vinto giocando un calcio spettacolare»
Che aggettivo sceglierebbe per il Napoli domani a Roma? «Dobbiamo essere rimbalzanti e reattivi a quello che sarà il gioco della Roma. Dobbiamo fare la nostra partita e imporre il nostro gioco: sono convinto che faremo la nostra parte, non faremo i passeggeri, vogliamo pilotare la partita».

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P. Taormina (Il Mattino)

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