Osimhen ha in un compagno di squadra il suo punto di riferimento

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Da quando è arrivato, ha visitato poco la città. Perché è un ragazzo giovane, ma riservato. Non gli piacciono i riflettori. Tranne quelli degli stadi di calcio. Praticamente impossibile vederlo in giro per bar, locali e ristoranti. La sua vita è fatta di allenamenti, pochi amici napoletani e tanto calcio: giocato e in tv. Nel Napoli ha individuato in David Ospina il suo punto di riferimento: una mix tra fratello maggiore e padre, quella figura che tanto gli manca. Ma non solo. Koulibaly è un amico fidato con il quale condivide anche il grande amore per la terra africana. Lo ha aiutato nell’ambientamento in squadra prima e in città poi. I due parlano in inglese, l’unica lingua che al momento fa parte del bagaglio culturale di Victor. Anche Spalletti gli ha chiesto di migliorare con l’italiano, per sentirsi ancora più integrato nel progetto ed essere pronto a seguire tutte le indicazioni in campo senza bisogno di una traduzione simultanea. E poi, ovviamente, c’è Mertens: impossibile che non fosse così. Dries lo ha chiamato prima di tutti, prima ancora che arrivasse la firma sul contratto del Napoli. Victor non poteva credere alle sue orecchie. Pensava che quello dall’altra parte del telefono fosse un amico per uno scherzo. Ma invece no: tutto vero. Da idolo a compagno di spogliatoio e di reparto. Anche con lui le chiacchiere in inglese sono all’ordine del giorno.

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Bruno Majorano (Il Mattino)

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