Dries Mertens: «Azzurri tutti pericolosi  ma io voglio la Coppa»

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Qui qualcuno non la racconta bene. Proprio no. E nonostante Di Lorenzo abbia svelato di aver parlato al telefono con Mertens e di avergli dato un certo appuntamento in campo, facciamo anche domani nei quarti a Monaco di Baviera, Dries preferisce dribblare: «No, non ho sentito Insigne e i ragazzi». Sarà. Ma la storia non cambia granché: perché per lui, quella con l’Italia, sarà davvero una partita tra amici. Qua la mano, gente: i colleghi del Napoli di oggi e poi anche Jorginho, vecchio reduce del Sarri-show. Altri tempi, altre storie: questa volta è una questione di orgoglio Nazionale, il suo Belgio contro la sua Italia. Anche sua: «Forse sì, ormai per certi versi sono un po’ italiano e a Napoli sono felice, ma l’unica cosa che voglio è vincere l’Europeo». Scugnizzo, certo, ma di scuola fiamminga.  

 

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“VOGLIO LA COPPA”

E allora, Dries contro tutti. Domani è così che andrà: lui è un giocatore peace&love, uno che dispensa baci, abbracci e sorrisi, però il suo obiettivo è unico e prioritario. Senza rancore: «Sono in Italia da anni e tra l’altro conosco quasi tutti: per me si tratta di una partita bella e speciale, però l’unica cosa a cui penso è andare avanti nel torneo. Voglio vincere la coppa». Chiaro come il sole, signor Mertens. Signor giocatore nonché veterano di una Nazionale onorata 101 volte in carriera, ma non per questo escluso dal giro delle critiche in merito alle tre presenze collezionate finora (senza gol): «Avrei potuto e posso dare di più, ma il calcio è uno sport di squadra e finché vinci va bene così». Non fa una piega. «Di cosa ho bisogno? Di vincere l’Europeo». 

I FAVORITI

Dries è in corsa per un posto da titolare considerando i dubbi relativi a De Bruyne: «Sono pronto ma ripeto: che io giochi oppure no, m’interessa soltanto vincere l’Europeo». Capito? «Nell’ultima stagione ho avuto una serie di infortuni, di problemi, ma adesso è tutto finito e sono qui. Sono felice e ho fame». Come l’Italia. «Capisco che sia considerata favorita: sono reduci da tante vittorie, non prendono gol da moltissimo tempo e hanno giocatori giovani e d’esperienza. E’ una Nazionale veramente spettacolare che ha impressionato tutti, me compreso: giocano alla grande e anzi nelle prime tre partite hanno espresso il calcio migliore». Mertens vive da queste parti da otto anni: «Io italiano? Forse un po’ per i gesti, non so. A me piace divertirmi e Napoli è una citta bellissima che mi regala tanta gioia»

CHE CHANCE

Domani, dicevamo, affronterà i colleghi (molto) azzurri Di Lorenzo e Insigne e il vecchio compagno Jorginho. Presenza che stuzzica la curiosità dei media: possibile paragonare l’Italia di Mancini al Napoli di Sarri? «Difficile, sono due squadre diverse. Jorginho è un giocatore straordinario, sì, ma loro sono un collettivo vero e non possiamo concentrarci su un solo uomo». Neanche se si chiama Insigne? «Il pericolo è l’Italia intera. Tutti hanno guardato le loro partite: sanno cosa fare, sono in fiducia, non prendono gol e segnano tanto. Giocano veramente di squadra». Dovrà farlo anche il Belgio, geniale e talentuoso ma non ancora vincente: «Non credo che per questo gruppo sarà l’ultima occasione di vincere qualcosa: ora abbiamo una chance, ma la nostra Nazionale ha ancora futuro». 

 

Fonte: F. Madarini (Cds)

 

 

 

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