Approfondimento – di Gabriella Calabrese: “60 anni di D10S, da D10S!”

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Correva l’anno 1960. Un anno tondo. Come un pallone. Dalla vetta più alta dell’ Olimpo, il Dio del calcio scoccò il suo tiro ad effetto più bello. La parabola raggiunse Lanus, Argentina. Non era proprio una capanna, ma le somigliava tanto. Fino a quel momento la disciplina aveva avuto profeti, adepti, estimatori e discepoli di livello altissimo, ultimissimo un Re, o meglio, o’ Rey, davanti al quale, giustamente, il tondo mondo della sfera si era inginocchiato. Ma quando, sul finire di quell’ anno tondo, in un giorno ed un mese ancor più tondi, il tiro si fermò, ci si accorse che il trono del calcio aveva smesso di essere terreno, per divenire divino. Era il 30-10. Era nato D10S. Ci si accorse quasi subito che trattavasi di prodigio…Tanto, ma tanto lontano, anni dopo, distesa su di un vulcano addormentato, una sirena, da sempre abituata al tocco degli dei, lo riconobbe subito e, seppur senza speraci troppo, gli chiese se, gentilmente, avesse un attimo per lei. E lui le disse sì. Sugellando la più bella e lunga storia d’amore del tondo mondo del pallone. Quella sirena, mai suddita per genetica, fedele per scelta, si accorse subito che l’amore, in quel caso, non l’avrebbe delusa. Perchè quel D10S a cui dedicò edicole votive, altarini e a cui donò il suo cuore, quando promise non chiese in cambio niente. Nè soldi, nè sacrifici, nè voti: solo amore. E la sirena sapeva amare. E’ la cosa che le riesce meglio. Da sempre. Lo accolse nel suo ventre fecondo di madre atavica e sul suo seno odoroso di mare e lo cullò, cantandogli, ogni volta, le sue nenie più belle. Ci fu. Ogni volta che lui cadde, ogni volta che lui pianse, ogni volta che la polvere ed il fango provarono a ricoprirlo, lei, madre per antonomasia, lo difese. E lui, imperfetto nella sua perfezione, disegnò traiettorie impossibili, danzò il tango e molto altro, lo insegnò agli altri e regalò gioia. Inebriò, sconfisse, impazzì. I suoi riccioli neri indomabili divennero icona, il suo sinistro divino, oggetto di culto. Il mondo lo osservò. Non senza invidia, non senza ignominia, non senza rancore. Ma lui resistette. Anche quando gli si fermò il cuore. E quella sirena con lui. Per sempre. Ancora oggi, maggiormente oggi. Oggi che corre un altro anno, tondo all’ inverosimile. Insieme al mese ed al giorno. 30-10-2020. Compie 60 anni, D10S. Un compleanno tondo. Laddove il cerchio, si sa, è perfezione. Arte. Magia. Storia. Sei diventato grande, Pibe, ma non troppo. Per una madre sei sempre bambino. Ed una madre è sempre pronta a spalancare le braccia. Per accogliere, abbracciare, cullare e sussurrare dolci litanie: “Buon compleanno, Diego, Auguri mio D10S!”. Torna quando vuoi, che Partenope ti abbraccia!

Factory della Comunicazione

A cura di Gabriella Calabrese

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