Gattuso: “Chiacchierare e protestare, questo non lo posso accettare”

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 Si festeggia. Lì dove poco tempo fa era solo dolore. Fa di sicuro effetto. L’ Atalanta riesce a far rinascere Bergamo ed continua la sua marcia trionfale. Per il Napoli di Rino Gattuso, invece la sconfitta è l’addio ai sogni Champions, anche se non ne è questa sconfitta la causa. 
Gattuso, c’è amarezza per la sconfitta? «Ci siamo fatti due gol da soli e per questo sono molto arrabbiato e deluso. Ho visto gente che chiacchierava in campo. Non mi è piaciuta la mentalità. L’asticella va alzata ancora».
Cosa l’ha delusa di più? «Abbiamo fatto la partita che dovevamo fare per molto tempo ma non posso accettare di vedere dopo il gol le continue lamentele dei miei con l’arbitro o con il guardalinee. Questo non va bene. L’errore ci può stare ed è un peccato perché la partita l’abbiamo tenuta in mano e l’abbiamo anche controllata bene, ma dopo la rete persa che non ho compreso l’atteggiamento dei miei. Ed è quello che non va bene».
In questo luglio che separa dal Barcellona cosa si attende? «Dobbiamo crescere e fare quello che non abbiamo fatto dopo l’1-0. Mancano nove partite, se pensano che dobbiamo fare nove scampagnate non hanno capito nulla. C’è il Barcellona ma è lontano. Ripeto, le partite di adesso servono per migliorare la mentalità».
Aveva davvero pensato di poter rimontare 12 punti all’Atalanta? «Era finita già anche prima di questa partita. Potevamo anche vincere, ma questa Atalanta ne può sbagliare una o due di gare. Era impresa difficile, adesso dobbiamo solo pensare a migliorare dove siamo carenti».
La reazione dopo l’1-0 per esempio è stato quasi inesistente. «Facciamo fatica a rialzarci, cerchiamo alibi e la cosa non va bene. Dobbiamo solo pensare a fare le cose giuste. Come abbiamo fatto per molto tempo. Il Barcellona è ad agosto, fa caldo per noi e fa caldo per tutti».
Adesso viene la Roma. Difficile trovare stimoli? «Dobbiamo lavorare sulla mentalità vincente, la stragrande maggioranza di questa squadra resterà anche il prossimo anno. Non voglio cali, non li posso accettare. Non sarebbe giusto».
Osimhen sembra vicinissimo al Napoli? «Non posso parlare di un calciatore del Lille. Parlerò di lui solo se dovesse venire al Napoli».
All’inizio si è commosso durante il minuto di silenzio. «Qui c’è gente che ha sofferto davvero, come a Milano, e che ha vissuto dei momenti drammatici. Le scene delle bare sui camion militari sono indimenticabile. Io sono vicinissimo al loro dolore».
Ha perso al cospetto di un suo amico, Gasperini. «Fa un calcio che in pochi sanno fare. Parla bene di me e mi fa piacere. Devo dire che l’Atalanta sta lì con merito ma ieri la partita l’avevamo in mano noi. Basta ricordare che prima del gol avevamo concesso solo un tiro dalla distanza. E nient’altro».

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Fonte: Il Mattino

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