Andrea Sannino: “Il rinnovo di Mertens? Abbiamo aperto una bottiglia”

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Nel corso di Radio Marte, durante il programma “Si Gonfia la rete”, condotto da Raffaele Auriemma, è intervenuto il cantante Andrea Sannino. “La prossima hit? Ho pubblicato una canzone post quarantena, approfittando del nome di mia figlia che è Gioia. Mi sembrava giusto, in un momento difficile e di ripresa, parlare di gioia, non solo quella di diventare genitore. Spero che sia un titolo beneaugurante per la ripresa della vita di tutti. Più popolarità con il coronavirus? Sicuramente ha fatto conoscere meglio Abbracciame, che ora ha assunto un nuovo significato, l’hanno cantata da Belluno a Palermo. Avrei voluto non vivere una cosa del genere però in un periodo buio anche per la mia vita in realtà la gente mi ha dato tanta forza. Si è trattato di un dare e avere. Ripresa campionato? Sono felicissimo, mi è mancato da morire. Giusto fermarsi e la ripresa sarà strana, ma ora è bello ripartire. I tifosi amano le cose a cui non sono preparati, sarà un campionato in versione Mondiale, sarà inedito.  Se è vero che abbiamo stappato una bottiglia per il rinnovo a casa di Mertens? Allora, intanto confermo la mia amicizia con Dries, persona fantastica, un vero napoletano, è straordinario. Siamo stati a casa sua, e siamo stati bene come sempre e come ogni volta che ci vediamo. Abbiamo aperto una bottiglia, è vero, ma non so il perché! (ride, ndr) Sicuramente Dries era sereno. Ho la certezza che sia ormai radicato nel suo essere napoletano. Pensate per esempio che io sono nativo di Ercolano e non ho mai visto gli scavi di Ercolano di notte, mentre Dries sì. Anche la sua famiglia ama la città. Una volta ero in un locale di Londra gestito da una signora della Sanità. Mi diceva che spesso i genitori di Dries sono suoi clienti, amano mangiare salsiccia e friarielli. Penso che Dries sia un fenomeno, un grande campione. Immagino si sia scatenato il mercato europeo su di lui. Se resterà, avrà fatto una scelta d’amore. Mi ha commosso pure quando con Lorenzo Insigne ha chiamato il ragazzo bullizzato per dargli la maglia. Da queste piccole cose si capisce quanto lui voglia un collegamento diretto con la città, anche per dove ha scelto di vivere. Lui ha un’immagine continua e quotidiana di Napoli. Mi ha raccontato che quando venne a Napoli chiamato da Benitez stava per andare allo Zenit, però non ci andò perché odia il freddo e quindi penso che Milano non sia poi così tanto calda… un gol sabato sarebbe la chiusura del cerchio. Non posso dire di più, ma di sicuro so che Dries è contento, e l’ultima volta che l’ho visto era molto sereno”.

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La Redazione

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