Finale Champions – La Turchia frena, si valutano alternative

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Finale Champions – L’indicazione di giocare a porte chiuse fa frenare la Turchia che si attendeva una invasione di tifosi per questo match che si sarebbe dovuto, originariamente, disputare domani. Ecco, l’Uefa sta studiando “tutte le opzioni” per il calendario e il format, magari ipotizzando che tutte le partite che restano (compresi i due ottavi di finale di ritorno tra Juventus-Lione e Barcellona-Napoli) si possano giocare a porte chiuse e nella località dove poi si disputerà la finale. Insomma, un solo campo per tutte le gare. Dunque, in campo neutro. Secondo alcuni rumors, si sarebbe fatta avanti Lisbona per prendere il posto di Istanbul nel caso si arrivasse davvero alla rinuncia definitiva. La Turchia ha finora registrato poco più di quattromila decessi correlati al Coronavirus e quasi 161.000 casi confermati. La stagione calcistica in Turchia dovrebbe riprendere il 12 giugno. Dovesse essere confermata la rinuncia turca, si potrebbe anche ipotizzare una soluzione asiatica. Magari Doha come sede unica per giocare ottavi, quarti, semifinale e finali. Intanto la Fifa ha pubblicato il suo protocollo, realizzato in collaborazione con l’Oms, Uefa, Eca, European Leagues e Fifpro. Si tratta di indicazioni che rispecchiano quello italiano.

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Fonte: Il Mattino 

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