ESCLUSIVA – S. Ghezzi (dir. Sportpress24): “Il Napoli? Merita di alzare un trofeo. Contrario ai play-off e play-out”

All'interno l'intervista al direttore ed editore di Sportpress24

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Il calcio e dello sport in generale si è fermato per mostrare tutta la loro solidarietà verso un male come la pandemia da Coronavirus  che sta colpendo le persone da ogni parte del mondo. In attesa di capire se i morti e i contagiati diminuiranno nelle prossime settimane, Lega e Federcalcio vogliono trovare una soluzione per il finale di stagione in serie A. Ilnapolionline.com ha intervistato il direttore e l’editore del giornale web Sportpress24 Stefano Ghezzi.

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Ti vorrei chiedere l’anno di fondazione del tuo giornale web, quante persone siete nella redazione e in generale cosa vi occupate? “L’anno di fondazione è recente, il giornale web nacque nel 2019, io sono il direttore e l’editore di Sportpress24 e in redazione sono in tutto 6. Le persone però sono sparse in tutta l’Europa, perché noi ci occupiamo di tutto lo sport a 360 gradi. Seguiamo diverse federazioni come l’Uefa, Fifa, Fit, Fshs (Federazione calcio Albania), Tff (Federazione calcio turca), Frf (federazione calcio Romania), Fisi, Fssi (federazione sport sordi) e infine la Figc. In passato ho collaborato con flashport.eu, ma ancora lo gestisco, visto che collaboriamo insieme e attualmente ne sono il vicedirettore”.

Sei stato in molti stadi italiani, tra questi anche lo “Stirpe” di Frosinone. Cosa ne pensi dello stadio della compagine frusinate? “In generale è uno stadio molto bello, moderno e davvero funzionale. Da quello che so, che in caso di promozione in serie A, dovrebbero rimodernare la Tribuna stampa per renderla sempre più confortevole”.

In questo momento dove si combatte la battaglia più dura, ovvero la pandemia Coronavirus, parlare di calcio appare difficile. Come pensi che Lega e Federcalcio decideranno per il finale di stagione della serie A? “Ci sono varie soluzioni che verranno vagliate e al tempo stesso valutate. Terminare la stagione con le ultime 12 giornate, più la Coppa Italia e le coppe internazionali. L’altra soluzione sono i play-off e i play-out, ma personalmente è una formula che non mi piacerebbe vedere. Il motivo? Da un lato sarebbe un’affascinante novità, ma io sono per lasciare così com’è, anche perché rischi di penalizzare per chi lotta per lo scudetto e per chi si deve salvare. Non penso che possa essere questa la soluzione più logica per il finale di stagione in serie A”.

Segui le vicende della Lazio del presidente Lotito e quest’anno sta lottando per vincere lo scudetto. Dove a tuo avviso c’è stata la svolta? “Nessuno sulla sponda laziale poteva immaginare di vedere la squadra di Simone Inzaghi in lotta per lo scudetto, era davvero impensabile. La svolta? Credo che ci sia stata una pianificazione ben ponderata da parte del club, un ottimo allenatore, un presidente sempre attento ai bilanci, ma anche un ottimo d.s.. Igli Tare in questi anni ha fatto acquisti a poco prezzo, vedi Luis Alberto preso 6 milioni, ora per lo meno ne vale 60, Milinkovic-Savic e Ciro Immobile che a Napoli conoscete benissimo. Ora questi calciatori valgono davvero tanto, perciò davvero una programmazione fatta in maniera impeccabile da parte della società”.

Noi come sito seguiamo anche il calcio femminile che in questi ultimi anni si sta espandendo a macchia d’olio. Possono essere i prossimi gli anni della definitiva crescita? “Devo fare i complimenti al tuo sito e alla redazione per trattare uno sport così affascinante come il calcio femminile. Sì è vero è un movimento che sta crescendo tanto in Italia, Sky e la Rai trasmette le partite, senza dimenticare che si è creata la fusione con diverse società maschili. Io non vedo alcuna differenze tra i due mondi e quindi sarebbe l’ora di fare questo passaggio dal mondo dilettantistico al professionismo in maniera definitiva”.

La crescita negli ultimi anni del calcio italiano è dettato anche da allenatori che vengono dal settore giovanile. E’ un passaggio che sta portando novità al nostro mondo anche dal punto di vista tattico? “Mi fa piacere che tu me lo abbia chiesto, perché questa stessa domanda la feci al presidente dell’Uefa Gianni Infantino un anno fa. Lui mi rispose che questo passaggio è stato determinante, perché il settore giovanile è fondamentale per la crescita dei nostri club. Indubbiamente allenatori come: Simone Inzaghi, Gennaro Gattuso, Leonardo Semplici e ci aggiungerei Pippo Inzaghi, hanno portato un qualcosa di innovativo in serie A e in cadetteria. E’ davvero stato un passaggio importante per il nostro calcio e i risultati si cominciano a vedere”.

Infine ti vorrei chiedere del Napoli. Dall’arrivo di Gattuso la squadra dall’undicesimo posto al sesto posto ed ha messo in difficoltà il Barcellona. Quali corde ha toccato il mister secondo te? “Ci tengo a dirti che il Napoli è una squadra che ammiro molto, ha fatto passi in avanti in Italia e in ambito internazionale, perciò si meriterebbe di alzare un trofeo. Su Gattuso dico che è da sempre un allenatore che ho sempre apprezzato, persona perbene, molto grintoso e non ha peli sulla lingua. Ha fatto un lavoro straordinario, portando la squadra dalla zona rischio retrocessione al sesto posto, perciò ha ridato energia al Napoli. Mercoledì sarei dovuto essere a Barcellona per il ritorno degli ottavi di Champions League, ma per le vicende che tutti sappiamo non si potrà giocare. Io dico però che i partenopei hanno le armi per potersela giocare alla pari anche in Spagna e dare prestigio così al nostro calcio”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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