Reja: «Fidatevi dell’esperienza di Carlo, il bollito al massimo posso essere io!»

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Edy Reja, attuale ct dell’Albania ai microfoni de Il Mattino:

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«A Napoli correte sempre tanto. Ho letto, sentito che Ancelotti è bollito: che sciocchezza, al massimo Reja può esser bollito a 74 anni, non Carlo che è ancora giovane, ha tanto da dare idee fresche e brillanti. E soprattutto ha ancora tanto da dare alla sua squadra». Di momenti difficili nel calcio, , ne ha visti tanti, anche nelle 193 partite da allenatore del Napoli.
Converrà, Reja, che il momento è delicato.
«Ho seguito il percorso del Napoli e confesso che mi dispiace. Ma non è mica finito il campionato dopo la sconfitta con la Roma. Poi, conoscendo la piazza e gli umori. è chiaro che ci possa esser delusione. Anche i tifosi, però, in un momento del genere, devono guardare avanti. La squadra gioca bene, fa delle buone prestazioni: forse, non concretizza come dovrebbe, c’è anche una buona dose di sfortuna in quello che sta accadendo».
Poi, c’è quel dato dei gol subiti, 15 in 11 gare, che non può esser rassicurante
«Vero, innegabile. Non saprei, però, a cosa attribuire questo dato. L’assenza di Allan è pesante. Davvero complesso, però, dare un’unica spiegazione, possono essere tante le possibili cause quando si subiscono più reti del previsto»
Mette Ancelotti sul banco degli imputati? 
«Se cominciamo a criticare Ancelotti è finita. Carlo è sempre stato all’apice del calcio mondiale, non scherziamo: uno di quelli che è sempre stato al top. Le capacità le ha e si tirerà fuori da questa situazione, ne sono sicuro. Solo un momento difficile». 
Sogno scudetto già archiviato? 
«Il Napoli deve centrare la Champions, questo è l’obiettivo che si deve porre la squadra. Lo scudetto deve essere un sogno e il sogno svanisce quando smetti di crederci. Cerchiamo di esser razionali, c’è anche la Juventus che è più forte. Poi, ci sono anche tanti infortuni, rischia di essere un elemento condizionante: Ancelotti è anche costretto a cambiare assetto e così tante formazioni. Quando, però, giochi ogni tre giorni sei tenuto a farlo, a schierare formazioni sempre diverse, altrimenti arrivi a fine di ogni ciclo di gare che non sei in condizione: Ancelotti sta facendo, in tal senso, le scelte giuste». 
Possibili soluzioni alla situazione difficile? 
«L’afflato con la società e sono certo che De Laurentiis ha fatto e farà sentire tutto il suo sostegno. Il Napoli non ha mai fallito un anno: questo va detto. Da quando c’ero io, quindi con gli altri allenatori. Sono sempre stati raggiunti tutti gli obiettivi societari. Si, è mancato lo scudetto, ma la piazza è un po’ incontentabile. Fare quello che sta facendo il Napoli, che al netto degli anni di Maradona, ha sempre sofferto nella sua storia, è tanta roba. Sottacere quello che si sta vedendo con questa gestione societaria sarebbe ingiusto e sbagliato. Poi, Ancelotti non è mica uno sprovveduto: starà già studiando accorgimenti tali da mettere a posto questa situazione. Soprattutto per aumentare le garanzie in fase difensiva». 
Il 4-4-2 ha fatto il suo tempo? 
«Ci sono tanti sistemi di gioco: io, ad esempio, non mi sono fossilizzato su un solo modulo. Ho giocato con il 3-5-2, ma anche con il 4-3-3, a seconda delle circostanze. Anche Ancelotti ha sempre mostrato una grande duttilità, può fare anche un 4-3-3: ha una rosa adeguata per mettere in campo vari sistemi di gioco, non è detto che debba esser vincolato ad un solo sistema». 
Domani, il Salisburgo: la Champions può essere il vero sogno di questa stagione? 
«Ho l’impressione che il Napoli possa fare un lungo e importante cammino in Champions. Anzi, me lo auguro, visto che ci sono tutti i presupposti per una buona cavalcata, per raggiungere risultati che finirebbero, di diritto, negli annali del club».

A cura di Marco Giordano (IL Mattino)

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