ESCLUSIVA – A. Colli (resp. com. Milan Ladies): “Movimento femminile? Va fatta una distinzione tra professionismo e professionalità”

All'interno l'intervista del responsabile della comunicazione del club rossonero

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ESCLUSIVA – A. Colli (resp. com. Milan Ladies): “Movimento femminile? Va fatta una distinzione tra professionismo e professionalità”

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Il calcio femminile al momento riposa dal punto di vista agonistico ma si sta muovendo in altri campo per far crescere l’intero movimento. L’ingresso del Milan e della Roma è un altro passo importante e la serie A ne trarrà degli enormi vantaggi. Di questo ma anche dei progetti futuri del Milan Ladies, ilnapolionline.com lo ha chiesto all’addetto stampa del club rossonero Alessandro Colli anche sul traguardo raggiunto dall’Italia ai prossimi mondiali in Francia.

Il Milan Ladies ripartirà ancora con mister Mauro Reggiani, si darà continuità al progetto tecnico della passata stagione con il terzo posto conquistato in serie B? “Mario Reggiani rappresenta l’allenatore ideale per la realtà Milan Ladies. Una volta trovata la sintonia tra la dimensione societaria ed i progetti, la soluzione migliore era andare avanti nel segno della continuità. E così è stato. I risultati ottenuti da Mario sia sul campo che nei rapporti umani nella stagione appena conclusa ne dimostrano l’assoluto spessore”.

L’anno prossimo la serie B sarà equilibrata con compagini come Inter, la squadra rossonera, l’Empoli Ladies e non solo. Quali aspettative per la cadetteria? “La serie B 2018-2019 si preannuncia molto competitiva: il livello tecnico si innalzerà notevolmente rispetto alla passata stagione. Il lavoro della Direzione Sportiva in sinergia con le valutazioni del Mister e dei suoi collaboratori saranno fondamentali per poter disporre di una rosa adeguata alla categoria. Il rinnovamento del format dei campionati a ridotto drasticamente il numero delle squadre partecipanti comportando la retrocessione nella categoria inferiore di calciatrici di assoluto valore che potrebbero risultare degli ottimi innesti nella rosa. L’obiettivo stagionale di Milan Ladies sarà stabilito anche in base ai criteri di promozione e retrocessione che verranno ufficializzati a breve dalla Federazione”.

L’ingresso nel calcio femminile del Milan dei cinesi cosa a tuo avviso comporterà per il movimento femminile? “L’ingresso di AC Milan nel mondo del calcio femminile rappresenta a mio parere un valore aggiunto per il movimento calcio femminile e la sua visibilità. Ma sono convinto che chi ne beneficerà maggiormente sarà proprio la città di Milano. Nell’ultimo anno la percezione e l’interesse sono aumentati esponenzialmente. La città è pronta, anche a livello culturale, a continuare a sostenere la realtà del calcio femminile e la sua crescita. Sarà importante sfruttare opportunamente questo momento, in cui gli occhi sono puntati sul movimento anche grazie agli ottimi risultati della Nazionale. Sarà decisiva la capacità di comprendere le peculiarità del calcio femminile e adattare i modelli organizzativi strutturati del calcio maschile alle caratteristiche ben definite del movimento rosa, senza stravolgerlo. Questa è la vera sfida per la crescita del movimento”.

L’accesso ai prossimi mondiali dell’Italia dopo 20 anni è un altro segnale della crescita del movimento, tu cosa ne pensi? “Ho assistito allo stadio alla partita delle Azzurre contro il Portogallo che ha qualificato matematicamente la Nazionale al Mondiale di Francia 2019. Oltre che dal livello tecnico di assoluto spessore sono rimasto colpito positivamente dalla bellissima atmosfera che si respirava in campo e sugli spalti, tenendo conto della posta in gioco. Il lavoro di programmazione federale sia a livello di Nazionale Maggiore che di Settore Giovanile non potrà che dare il suoi frutti negli anni a venire”.

La prossima serie A sarà composta da Juventus, Milan, Fiorentina, Atalanta e Chievo Verona, ci stiamo avvicinando al professionismo anche nel calcio femminile? “Innanzitutto farei una distinzione tra professionismo e professionalità. In Italia il professionismo nello sport è regolamentato dalla legge 91/1981 che definisce univocamente quali sport possono essere riconosciuti come professionistici (e attualmente sono quattro e riguardano solo la componente maschile). Quindi per poter parlare di professionismo nel calcio femminile dovrà prima di tutto essere modificata una legge dello stato italiano. Quello che ritengo possa essere il primo passo è il raggiungimento di un alto livello di professionalità che coinvolga tutte le componenti del movimento, che aumentando la qualità, accresca l’interesse del pubblico, la visibilità, l’appetibilità e pertanto gli investimenti, dando così vita ad un importante circolo virtuoso”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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