Siani spalanca le porte del San Carlo in onore di Diego Armando Maradona

Siani regista e spalla di «Tre volte 10»: «Lui aveva al fianco Careca e Giordano, io sarò il Carmando della situazione»

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Il titolo, «Tre volte 10», dichiara subito il gioco, almeno per quanti sanno come e perché ci batte il corazon: a trent’anni dal primo scudetto del Napoli, sarà il San Carlo, al posto del San Paolo, ad aprire le celebrazioni in lode di Maradona, protagonista di un galà-festa popolare la sera del prossimo 16 gennaio. Al suo fianco Alessandro Siani, mente, regista e spalla, «ma no», dice lui, «la sua spalla erano dei scesi in terra come Careca e Giordano, io al massimo posso essere una sorta di massaggiatore alla Carmando». Il tutto in diretta tv, probabilmente su Discovery.

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Com’è nata l’idea, Alessandro? «L’ultima volta che è venuto a Napoli ho conosciuto Diego e, come ormai sempre succede, anche quel rendez vous è finito in rete. Mi sentivo al cospetto di un gigante, di un uomo che ha tolto più schiaffi dalla faccia dei miei concittadini di quanto abbia fatto chiunque altro. Mi sono allanzato e gli ho chiesto: Mi insegni a giocare a calcio?. E lui, con la prontezza di chi gioca sempre di prima: Si, se tu mi porti a fare un film. Così siamo rimasti in contatto ed è venuta fuori non una partita, e nemmeno una commedia da grande schermo, ma l’idea di uno show in suo nome, una maniera per dirgli grazie. Passiamo dal San Paolo al San Carlo, unici altri due santi riconosciuti da San Gennaro, a lui cari e vicini: voliamo alto, insomma».

Che cosa avverrà quella sera, come ricorderete la gioia, incommensurabile, del 10 maggio 1987 e quei giorni successivi di baccanale collettivo? «El Pibe, per la prima volta su un palco teatrale, darà la sua testimonianza d’amore e di libertà mettendo in luce le sue verità e la sua incredibile vita, sul campo e fuori. Stiamo costruendo uno spettacolo con ospiti, musica, sorprese, ma al centro di tutto ci sarà lui, con i suoi ricordi, la sua veracità adottiva, i video di quelle giocate che tutti noi portiamo nel cuore».

Un divo popolare come Maradona nel teatro più bello del mondo. «Mi sento piccolino a pensare di dover calcare il palco con lui, quel palco. Credo che sarà solo l’inizio di un anno di celebrazioni. Noi apriamo aggiungendo anche un sapore speciale ad un piatto già più che ricco e saporito: il nostro progetto si realizza grazie all’Art Bonus, il teatro destinerà parte della donazione, ricevuta dalla Best Live che produce l’evento, alle attività educational: insomma, Maradona ci aiuterà ad avvicinare sempre più giovani al mondo della musica e al San Carlo».

I biglietti sono in vendita da ieri, costeranno dai 330 euro ai 66.

Intanto, l’1 gennaio, nelle sale arriverà «Mister Felicità». «Mi godo queste feste di Natale e questa fine anno preparando lo show e attendendo il responso del pubblico al mio nuovo film. Uscire l’1 gennaio – prima di me l’aveva fatto Tornatore, dopo Zalone – ha portato fortuna al mio lavoro precedente, Si accettano miracoli. Vediamo se bissiamo».

Intanto all’Augusteo sta spopolando «Non si fanno prigionieri». «Fare la regia o lavorare ai testi per il mio amico Sal Da Vinci è uno spasso. A volte basta un’occhiata e ci intendiamo al volo, altre volte proviamo un’idea e scoppiamo a ridere ancora prima di metterla in pratica, perché sappiamo già l’effetto che farà. Ha una voce strepitosa e una tenuta scenica invidiabile, si vede che è nato sul palcoscenico».

È vero che ci saranno Clementino e Valentina Stella nel cast del novello «Te Diegum»? «Lo stiamo definendo, stiamo lavorando ai video. Tutto deve essere degno di Maradona, della leggenda di D10. Per ora partiamo bene, abbiamo il San Carlo. Poi vedremo nei prossimi giorni che show riusciamo a costruire intorno a lui, per lui».

Fonte: Il Mattino

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