Rubrica – La medicina dello Sport: “Antibo e il suo male oscuro”

0

Chi sa dire chi è Salvatore Antibo, detto Totò? Per quanti non lo ricordassero, diremo che si tratta di un ex atleta italiano dei 5.000 e dei 10.000 metri, due volte campione europeo, nonchè secondo classificato alle Olimpiadi di Seul nel 1998. Un bel curriculum, non c’è che dire. A rendere ancora più interessante la vita di questo splendido campione c’è il fatto che egli soffrisse di epilessia, il cosiddetto “male oscuro”, quello che provoca orrende convulsioni tali da lasciare disarmato chi le osserva, come se l’ammalato appartenesse ad un mondo lontano, soprannaturale. Ed era proprio questa l’idea che i popoli antichi si erano fatti circa questa inquietante malattia. Ovviamente, oggi sappiamo che si tratta di ben altro, e che colpisce, solo in Italia, non meno di 500 mila persone. Spiegare in poche righe che cos’è l’epilessia, è semplicemente inutile. È invece più utile sapere che molti tabù sono caduti circa questa patologia, e altri stanno per cadere. Per esempio, chi non ha avuto crisi da almeno due anni può conseguire la patente d’auto. Nel mondo dello sport, nel corso degli anni, sono venuti a cadere i numerosi tabù che riguardavano la malattia. Oggi, le uniche limitazioni cui sono sottoposti gli epilettici, sono l’alpinismo, il pugilato, immersione, gli sport con veicoli a motore e in generale gli sport del volo. Diceva Antoine Blondin: “L’atleta è uno che ha deciso di spostare indietro le mura della sua prigione!”. È ancora più vero per Totò Antibo.

Factory della Comunicazione

a cura di Pino De Luca

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.