Perin è alle spalle di Pepe Reina, luogo dove esiste una lunga fila di possibili candidati pronti a raccoglierne la pesante (e prestigiosa) eredità. Fanno parte della fila tutti quei profili ritenuti all’altezza (anche potenzialmente) di una squadra che convive con l’élite del calcio. Identikit simili e distanti dove è valutato e accolto il talento di Mattia Perin, venticinque anni (compiuti ieri, auguri) e un credito col destino da riscuotere a rate, magari lentamente. I problemi fisici sono alle spalle, resiste una personalità interessante e caratteristiche coerenti con le esigenze: è un portiere moderno, reattivo ed esplosivo, con qualità tecniche ed anche fisiche, discretamente esperto (già 181 gare tra i professionisti) e con ampi margini di crescita. Interessa da tempo, è rimasto nei radar ed il Napoli s’è accorto che al Genoa, dove milita dal 2013, è tornato ad essere ciò che s’aspettavano gli esperti. Non v’è più traccia dell’infortunio, ed è una buona notizia. Al suo fianco, in ordine sparso, spuntano Rulli, Leno e Rui Patricio, gli stessi obiettivi dell’ultima estate quando l’incertezza scortava le lunghe giornate di Reina.
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