Di Capri, Nino D’Angelo e Trombetti su Sarri/ADL la pensano diversamente

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Nessun allenatore è mai esente da critiche e ieri c’è stato qualche tifoso che ha «pizzicato» Sarri per alcune scelte e per il gioco espresso. «Di sicuro non è stato il solito Napoli –  ­ dice Nino D’Angelo, bandiera azzurra al vento da sempre ­. Io ho apprezzato il discorso che ha fatto De Laurentiis quando ha detto che la squadra è apparsa contratta, ma avrebbe dovuto fermarsi lì senza entrare nel merito di scelte tecniche che non gli competono. Lui è un leader ma tante volte bisogna anche dimensionarsi e capire che con i giovani di cui lui va giustamente orgoglioso non è semplice fare risultato a Madrid. Certe disamine tattiche dovrebbe evitarle perché i ruoli vanno sempre rispettati».

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De Laurentiis non è nuovo a uscite del genere, lo sa bene Peppino Di Capri. Il cantante partenopeo conosce il presidente del Napoli da una vita: «Aurelio dovrebbe contare fino a tre prima di dire certe cose in determinati contesti perché poi questo tipo di dichiarazioni finiscono in qualche modo per passare alla storia del calcio. Lo dico con affetto perché gli voglio bene e conosco il suo carattere, è fumantino e si lascia prendere dall’emotività del momento. Lo perdono perché l’adrenalina dopo una partita così importante è sicuramente tanta».

Guido Trombetti, ex rettore dell’Università Federico II, è l’unico che non mette De Laurentiis dietro la lavagna: «La reazione del presidente è stata da tifoso, ma è troppo intelligente per non sapere che Sarri è una risorsa per questa società che peraltro il presidente sta guidando in maniera molto abile. Si tratta di una reazione di pancia, la stessa che ebbe Sarri tirando in ballo la società sulle questioni arbitrali. L’episodio va ridimensionato e riposto in fretta nel dimenticatoio per non rovinare il giocattolo che, nonostante la sconfitta di Madrid, sta funzionando benissimo».

Fonte: gasport

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