Victor risolverebbe i problemi offensivi della Juve, ma DeLa preferisce venderlo agli arabi
75 non vale e, dunque, bisognerebbe trattare con il Napoli che è proprietario del suo cartellino. Dopo aver rifatto il centrocampo e in parte anche la difesa, dove resteranno Kalulu e Kelly e nei prossimi mesi torneranno pure Bremer e Cabal, il piano di ristrutturazione della rosa juventina prevedeva già da tempo un acquisto mirato in attacco. Solo che “l’Osi nel deserto” è una metafora che piace parecchio, ed è facile comprenderne il motivo, anche agli arabi. De Laurentiis preferirebbe cedere uno dei simboli dello scudetto 2023 in Saudi Pro League, dove l’Al-Hilal ha le antenne dritte. Il ricco club di Riyad potrebbe garantire all’attaccante un ingaggio triplo, da 30-35 milioni, rispetto agli 11 milioni netti guadagnati oggi al Galatasaray. Possibile che Aurelio accetti di incassare meno – i 75 milioni della clausola – pur di non vendere Osimhen agli eterni rivali bianconeri? Assolutamente sì. Ma conterà soprattutto la volontà del ragazzo, molto attratto dalla proposta faraonica degli arabi ma anche dal corteggiamento del suo ex ds Giuntoli. Il rebus s’intreccia con quello dell’attacco della Juve. Vlahovic ha rispedito al mittente le varie proposte di prolungamento a cifre più basse (da 12 a 8-9 milioni): senza cessione a luglio, il rischio è di perdere a parametro zero, nel 2026, un acquisto costato 70 milioni meno di tre anni e mezzo fa. La sensazione è che Giuntoli recupererà parte del bottino, almeno 40-50 milioni, proprio dalla cessione del nove. Lo scarso rendimento recente di Kolo Muani potrebbe, d’altra parte, trasformarsi in un assist per i dirigenti della Continassa: diventerebbe un pochino più semplice, forse, chiedere al Psg di rinnovare il prestito.
Fonte CDS


