Il commento di Pasquale Salvione – L’interesse comune di Conte e ADL

Ci saranno anche tante cose che a Napoli non si possono fare, una invece sì: continuare a sognare. Conte si è ripreso la vetta della classifica per una notte e ha trasferito la pressione a Inzaghi, oggi atteso dall’esame durissimo di Bologna. La lotta scudetto è aperta, intrigante, divertente. Destinata a continuare a lungo. Da un lato c’è una squadra che deve giocare solo cinque partite fino a fine maggio, dall’altro una che invece scenderà in campo sei volte soltanto nei prossimi sedici giorni fra campionato e coppe. L’Inter insegue il sogno Triplete, il Napoli aspetta un passo falso dell’avversaria per approfittarne. Inzaghi ha una rosa attrezzata per poter lottare su tutti i fronti nonostante gli imprevisti, Conte è costretto a trovare soluzioni ingegnose ogni volta che perde un protagonista.
L’assenza di Neres a Monza si è fatta sentire più del previsto, il nervosismo del tecnico alla vigilia era evidentemente dovuto anche allo stop del funambolo brasiliano, uno dei pochi in grado di far saltare il banco quando trovi avversari che si chiudono bene. Sulla carta doveva essere una partita facile, in campo è stata invece una vera sofferenza. Perché il Napoli era lento, prevedibile, faceva il solletico alla difesa di Nesta. Girava palla sul perimetro ma non entrava mai in area per fare male, non aveva sbocchi, non riusciva a trovare la soluzione giusta. E ha anche rischiato la beffa in un paio di occasioni. Oltre ai problemi tattici, risolti nel secondo tempo con un cambio di uomini e di sistema, per Conte è stata anche una questione di pressione. Un testa a testa così quasi nessuno l’aveva mai vissuto.
Quando il gioco si fa duro, però, i duri cominciano a giocare. E il Napoli ha il giocatore più duro del campionato, uno che sembra sbarcato da un altro pianeta. Scott McTominay ha preso in mano la squadra e la sta trascinando in questo rush scudetto: tre gol in due partite, nove in campionato. Decisivo in fase offensiva, ma prezioso in tutto il campo. Intelligente, determinato, efficace, tremendamente decisivo. Il prototipo del calciatore che il Napoli dovrà cercare sul mercato l’anno prossimo per costruire una squadra in grado di competere su più fronti.
E sul tema del futuro, diventato improvvisamente d’attualità dopo la conferenza scoppiettante di Conte venerdì pomeriggio, sono arrivati chiarimenti importanti. Antonio ha sgombrato il campo da equivoci. Ha precisato che sta benissimo a Napoli, ha ribadito di essersi integrato alla perfezione in una piazza che lo emoziona. Ma ha spiegato che vuole una programmazione seria per la prossima stagione, perché non ha nessuna voglia di fallire. E ha insistito sul tema centro sportivo, lasciando intendere che i numerosi problemi muscolari di questa stagione sono anche dovuti ai campi di Castel Volturno. Parole sacrosante, che erano state precedute da quelle del presidente De Laurentiis. Non solo la promessa di iniziare i lavori del centro sportivo entro settembre, ma la certezza che i prossimi anni saranno molto divertenti per il Napoli. L’impressione è che ci sia la necessità di un confronto serio fra le parti. L’interesse comune è quello di costruire una grande squadra per il ritorno in Champions e per l’anno del centenario. Una soluzione condivisa per il futuro non faranno fatica a trovarla. Insieme possono fare tante cose. Per ora possono continuare a sognare.
Fonte Pasquale Salvione, Cds
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