L’approfondimento di Jo d’Ambrosio: “A Lazio ha ditto ‘o Napoli: “Songh’ ’na pietra!”

Allo Stadio Olimpico di Roma è andata in scena una serata di emozioni, colpi di scena e ribaltamenti di fronte. Lazio e Napoli hanno dato vita a una battaglia calcistica vibrante, conclusasi con un pareggio per 2-2 che lascia aperti i giochi in vetta alla classifica di Serie A. Un risultato che pesa come un macigno per la squadra di Conte, incappata nel terzo pareggio consecutivo e ora a rischio sorpasso dall’Inter, pronta ad approfittare dell’occasione nel derby d’Italia contro la Juventus.

Un inizio da brividi

L’Olimpico ribolle di passione sin dal fischio d’inizio e la Lazio non si fa attendere: dopo appena sei minuti, Isaksen infiamma lo stadio con un sinistro esplosivo dai 25 metri che bacia la parte bassa della traversa prima di infilarsi alle spalle di un incolpevole Meret. Un gol da cineteca che lascia i partenopei senza fiato, costretti ancora una volta a rincorrere.

Ma la squadra di Conte ha carattere, e lo dimostra reagendo immediatamente. Al 13’, l’errore imperdonabile di Provedel diventa un assist involontario per Raspadori, che freddo e preciso realizza il gol dell’1-1, rimettendo tutto in equilibrio. Un botta e risposta che incendia il match e costringe le due squadre a studiarsi, senza però rinunciare a cercare il colpo decisivo.

Il ribaltone e la beffa finale

Nella ripresa, la tensione è palpabile. Il Napoli cerca il colpo del ko e lo trova al 64’ grazie a un episodio tanto rocambolesco quanto sfortunato per la Lazio: la discesa di Politano innesca Raspadori, la cui conclusione carambola su Gila e poi su Marusic, che nel tentativo disperato di liberare infila il pallone nella propria porta. Un autogol da incubo che ribalta la partita e sembra lanciare il Napoli verso la vittoria.

Ma il calcio sa essere crudele, soprattutto quando tutto sembra deciso. A pochi minuti dal termine, quando i tifosi ospiti già assaporano i tre punti, ecco la zampata di Dia: il neo entrato raccoglie l’assist al bacio di Zaccagni e fulmina Meret con un sinistro chirurgico all’87’, facendo esplodere di gioia l’Olimpico e regalando alla Lazio un punto che sa di vittoria.

Un pari che pesa, l’Inter sogna il sorpasso

Un pareggio che lascia l’amaro in bocca al Napoli, incapace di difendere il vantaggio fino al termine e ora in balia del risultato di Torino. L’Inter di Inzaghi ha l’opportunità di balzare in testa alla classifica in solitaria, ma per farlo dovrà superare l’ostacolo più arduo: la Juventus, nel caldissimo derby d’Italia.

Dall’altra parte, la Lazio esce dall’Olimpico con la consapevolezza di avere cuore e coraggio, elementi fondamentali per continuare a sognare in grande. Baroni può sorridere: la sua squadra non ha mai mollato e ha trovato la forza di reagire anche quando tutto sembrava perduto.

Uomini chiave e rimpianti

Isaksen è stato l’anima pulsante dei biancocelesti, autore di un gol straordinario e sempre pericoloso con le sue iniziative. Dia, ancora una volta, ha punito il Napoli, dimostrando un feeling particolare con i colori azzurri.

Sul fronte partenopeo, Raspadori ha sfruttato al meglio la chance da titolare, segnando e propiziando l’autogol del 2-1. Ma la difesa di Conte ha mostrato ancora una volta fragilità nei momenti decisivi, lasciando per strada due punti che potrebbero pesare come un macigno nella corsa scudetto.

Uno sguardo al futuro

Ora gli occhi sono tutti puntati su Torino. Il Napoli spera in un passo falso nerazzurro per mantenere il primato, ma la sensazione è che la squadra di Conte abbia perso la brillantezza che l’aveva portata in cima alla classifica.

La Lazio, dal canto suo, ha dimostrato di poter competere con le big del campionato e guarda con fiducia al prosieguo della stagione. Una serata emozionante, che lascia in eredità tante domande e una certezza: la lotta per lo scudetto è più aperta che mai.

 

A cura di Jo D’Ambrosio

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