Napoli, dallo zoccolo duro alla gestione Kvara, ecco le mosse di Conte

La gestione delle rose in Serie A sta emergendo come uno dei temi centrali della stagione, con Atalanta, Inter, Fiorentina e Lazio che si distinguono per un utilizzo più equilibrato e distribuito delle rispettive forze. Dati alla mano, tutte e quattro le squadre hanno appena cinque giocatori sopra i mille minuti giocati, segno di una rotazione sistematica che valorizza anche le cosiddette seconde linee.

Eppure, in questo quadro generale, il Napoli di Antonio Conte si distingue per un approccio opposto. Con un utilizzo più rigido e selettivo della rosa, il tecnico partenopeo sembra puntare su un nucleo ristretto di titolari, riducendo lo spazio per i ricambi. Questo si riflette nel minutaggio del dodicesimo uomo, il centrocampista scozzese Billy Gilmour, che con i suoi 398 minuti ha giocato meno di riserve chiave delle altre squadre, come Pasalic dell’Atalanta (863 minuti) o Marusic della Lazio (757 minuti).

Con Kvaratskhelia fuori dai giochi, il Napoli, secondo quanto riportato da ilmattino, si trova a un bivio tattico. Le opzioni non mancano, ma ciascuna comporta sfide e potenziali rischi. David Neres sembra il sostituto naturale, per caratteristiche tecniche e capacità di coprire il ruolo di esterno sinistro. Tuttavia, l’idea di un piccolo cambio di modulo con Giacomo Raspadori non è da escludere, soprattutto considerando la sua duttilità.
In alternativa, il giovane Ngonge potrebbe rappresentare una scelta diversa, fresca e imprevedibile, mentre Giovanni Simeone potrebbe affiancare Romelu Lukaku in un attacco più fisico, magari passando a un 4-4-2.
L’infortunio del georgiano potrebbe essere l’occasione che spinge Conte a rivedere la sua filosofia di gestione. Se finora ha preferito puntare su un nucleo ristretto di titolari, ora potrebbe scoprire il valore nascosto delle riserve a sua disposizione. Una rotazione più ampia non solo potrebbe garantire freschezza nelle fasi cruciali della stagione, ma offrirebbe anche opportunità di crescita per chi finora ha visto il campo meno frequentemente.

 


 

 

 

 

 

 

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