Una delle motivazioni del no: in primis il rischio, ritenuto concreto, di un regolamento di conti dopo gli incidenti dell’andata

I tifosi del Bayern Monaco hanno insultato il Ministro Piantedosi

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Dopo gli incidenti dell’andata, che hanno portato all’arresto di 25 tifosi locali e al fermo di 13 napoletani. «Nel centro di Francoforte si sono verificati più aggressioni ai partenopei» si legge nelle motivazioni al divieto di trasferta. Il giorno della gara, poi, «i tifosi napoletani che viaggiavano a bordo di un treno, hanno subito un tentativo di attacco da parte di supporter tedeschi», mentre «30 veicoli appartenenti ad

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ultras partenopei sono stati colpiti dal fitto lancio di oggetti contundenti, bottiglie e pietre nei pressi di una stazione di servizio». La seconda considerazione riguardava il fatto che la maggior parte dei fan tedeschi (circa 1600 su 2700) avrebbero raggiunto Napoli in forma non organizzata, con evidenti complessità nella gestione del flusso e un innalzamento a livelli preoccupanti del rischio di guerriglie in varie zone della città. La polizia ha inoltre intercettato, scandagliando i social e non solo, un altro possibile allarme: diversi tifosi del Francoforte avrebbero deciso di presentarsi nel capoluogo campano senza biglietto della partita. Ad arricchire il quadro, un precedente: i tifosi del Francoforte devastarono Roma nel 2018 prima e dopo la gara di Europa League contro la Lazio. Si presentarono in 10 mila e, tra agguati e scontri con la polizia, fu abbastanza complesso contenerli. Il divieto di trasferta è stato contestato in Germania, anche dai tifosi del Bayern che mercoledì sera hanno dedicato uno striscione non proprio elegante al ministro Piantedosi, che comunque non rivendica la paternità del provvedimento (contrariamente a quanto fece con il divieto di trasferta per due mesi ai tifosi di Roma e Napoli dopo gli scontri sull’A1), firmato dal prefetto di Napoli su precisa indicazione del CASMS. Il prefetto fa presente, tra l’altro, il «forte sentimento di rivalsa e vendetta» degli ultras napoletani, ma anche la «possibile partecipazione alla trasferta di gruppi di tifosi dell’Atalanta, gemellati con quelli dell’Eintracht, ed acerrimi rivali dei napoletani, peraltro presenti in Germania in occasione della gara d’andata ove hanno preso parte agli incidenti lì verificatesi». 

Fonte: CdS

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