Napoli 21/22: terzo miglior attacco con 74 reti. Solo due flop

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Napoli miglior difesa e dopo Inter (84) e Lazio (77) conquista la terza posizione

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Insigne 6,5

Man mano che si avvicina all’addio, le sue prestazioni crescono di livello. Da brividi (in negativo) nella gara-scudetto con il Milan al Maradona dove Calabria lo divora. Ma in tante occasioni delude. Lascia in crescendo, con 13 gol (ma 4 errori dal dischetto) e 10 assist tra campionato ed Europa League. Una doppia doppia come si direbbe nel basket: commoventi le scene delle lacrime nel post Genoa. 

Lozano 6,5

Sei gol e 6 assist tra campionato e coppa. Momenti da 7, altri da 5 anche se da un certo momento l’acciacco alla spalla lo condiziona: il mezzo voto in più per la capacità di aver assorbito il ruolo da trequartista esterno, soprattutto nella capacità di difendere anche oltre che di offendere. Devastante in alcune gare con le sue serpentine, doppietta decisiva al Bologna, è lui che si procura il rigore al Maradona con la Roma.

Politano 6

Esce dalle grazie di Spalletti nell’ultimo tratto di stagione per dar spazio a Lozano: meno brillante in zona gol rispetto ad altre stagioni, soprattutto l’ultima con Gattuso ma senza perdere qualità nella giocata. Diversi assist a referto e la disponibilità al sacrificio mai messa in discussione: è lui il titolare del Napoli che vola nelle prime 8 gare ed è suo il gol alla Juventus dell’1-1 alla seconda. Torna titolare a La Spezia e segna.

Ounas 5

Non ripaga la fiducia che Spalletti ha riposto nelle sue giocate dopo un buon ritiro. Si intestardisce in dribbling inefficaci: gioca una gara nella gara ogni volta che viene impiegato senza esser mai funzionale alla squadra. Per esempio, dà il suo contributo nel 2-2 con il Leicester, ha la sua occasione da titolare in casa con l’Empoli ma fa flop. Bisogna ancora insistere su di lui o meglio mandarlo altrove?

Oshimen 7

Devastante. Certe vittorie sono tutte sue, come con Verona, Udinese, Venezia. Salva gli azzurri a Cagliari. Ha il mal da grande: non segna alle big (tra le prime 8 solo il gol alla Fiorentina). Il colpo di testa come fondamentale per tagliare le difese. Gli infortuni continuano a limitarlo: deve imparare a proteggersi quando salta e quando cade. Il disegno di poggiare il Napoli verticale sul su di lui è una delle chiavi del futuro

Petagna 5,5

Il suo destino cambia a Marassi, a poche ore dalla fine del mercato: segna il gol della vittoria col Genoa e De Laurentiis decide di trattenerlo. Gioca pochissimo ed è decisivo anche nella vittoria con la Sampdoria. Poca altra roba nell’arco dell’annata, tra tante prestazioni poco brillante e una da gigante a San Siro contro il Milan alla vigilia di Natale, in una delle sue rare apparizioni da titolare. 

Mertens 6,5

Il grande dilemma tattico del Napoli di Spalletti: può giocare alle spalle di Osimhen senza squilibrare la squadra? No, è prima punta. È chiaro. Il suo apporto da numero 10 è stato sempre di cuore, tra gol (cinque nelle prime 4 gare con Osimhen infortunato), tagli e passaggi chiave. Nel finale titolare solo per l’assenza di Lobotka e l’eclissi lunare in cui è precipitato Zielinski. È sul trono del gol azzurro, destinato a restarci a lungo. Fonte: Il Mattino

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