A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Udinese-Napoli

0

Udinese-Napoli: mercoledì i partenopei affronteranno l’ Empoli in casa negli ottavi di finale di Coppa Italia in una gara secca.

Factory della Comunicazione

E’ un Napoli ”malato” quello che all’ultimo minuto di gioco ha sbancato la “Dacia Arena” al cospetto di un’ Udinese anche lei non in un gran momento. Ecco i principali spunti del match:

  • Gli “otto” tocchi: Gattuso ha definito Llorente un campione, Ancelotti lo ha voluto a tutti i costi nella stagione precedente. Evidentemente al sottoscritto sfugge qualcosa, visto che ho contato otto palloni gestiti dal centravanti spagnolo con altrettanti errori di ogni tipo, dallo stop all’appoggio di piede e testa. Tecnicamente il dialogo con i compagni non è nelle sue corde, ma vorremmo vederlo sotto porta ogni tanto concludere e magari segnare, riconoscendo come attenuanti i pochissimi minuti in campo in questa stagione. Come sono lontani i tempi in cui prima Cavani e successivamente Higuain risolvevano i problemi in attacco..

 

  • La lezione imparata: tante critiche anche stavolta a mister Gattuso, si veda un paio di punti più in basso tutto ciò che continua a non piacerci in questa gestione, ma non quella di aver sostituito il difensore kosovaro Rrahmani. Il centrale, ieri all’esordio dal primo minuto, non deve essere bocciato dopo appena quarantacinque minuti disputati ma andava assolutamente tolto perchè fortemente condizionato in ogni singola giocata dopo il clamoroso errore. Quattro giorni prima, a detta proprio del tecnico calabrese, Maksimovic (sempre imbarazzante) sarebbe dovuto uscire anzitempo ma per non demoralizzarlo era rimasto in campo e aveva contribuito alla frittata storica contro lo Spezia. Insomma la lezione è servita…

 

  • Il pallone disperso: minuto 68’, sugli sviluppi di un calcio di punizione la palla arriva da Zielinski ad Insigne la cui conclusione dal limite dell’area finisce addirittura fuori dallo stadio. Freddissimo dal dischetto Lorenzo, ma davvero in affanno da qualche match con una mira che davvero sembra lontana da quella dei tempi migliori. La mia opinione è che se il numero 24 in questi anni avesse abbinato alle prodezze stile Torino i gol normali, forse sarebbe davvero il “Totti” partenopeo. Peccato perchè proprio adesso che difficilmente un centravanti riesce a buttarla dentro, le sue reti servirebbero come il pane..

 

  • Il cinque contro due che mortifica: l’ultimo allenatore (forse l’unico) che a Napoli decise di schierare il centrocampo a due fu Benitez che chiuse poi la stagione al quinto posto, portando incredibilmente quella squadra fortissima fuori dalla zona Champions. In Italia nessun top-club gioca in quella modalità in pianta stabile e ieri pomeriggio l’Udinese, con un centrocampo che in fase di copertura era addirittura a cinque, ha reso vulnerabile la squadra partenopea ripartendo forte in contropiede. Sarebbe necessario ritornare almeno a giocare a tre, almeno sino al ritorno di uno dei bomber..

 

  • Una piccola speranza in attesa di identità: al minuto 89 il colpo di testa di Bakayoko accarezza il palo alla destra del portiere friulano ed entra dentro regalando tre punti ormai insperati al Napoli. Cambia molto ai fini della classifica (pensate con i tre punti di mercoledì contro lo Spezia dove potevano essere gli azzurri), ma pochissimo dal punto di vista del gioco con delle lacune tattiche in alcuni momenti che hanno davvero imbarazzato. I partenopei nel 2021 hanno ad esempio migliorato notevolmente l’approccio iniziale ai match, ma la coperta è davvero troppo corta e al primo schiaffo sistematicamente si abbattono dimostrando di aver bisogno davvero dello psicologo. Questa prestazione si somma a quelle precedenti contro Lazio, Torino e Spezia che hanno deluso facendo perdere fiducia a un gruppo che sembra alla deriva e con calciatori che giorno dopo giorno perdono certezze e valore sul mercato. La domanda che ci poniamo, in attesa che il Napoli recuperi Koulibaly, Mertens Osimhen, come ci si presenterà all’appuntamento più importante della stagione, ovvero alla finale di Supercoppa del prossimo 20 gennaio? Serve un’identità che, ad oggi, a questa squadra manca..

 

Articolo a cura di Marco Lepore

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.