La moviola: Mazic al canto del cigno si offusca la vista!

L'arbitro serbo non concede un rigore del Napoli per l'atterramento ai danni di Koulibaly

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Sembrava un arbitro alle prime armi, ed invece ha dieci anni di internazionale alle spalle: si perde un penalty clamoroso su Koulibaly, ne concede uno che non è mai rigore (braccio parallelo al corpo, e tocca prima il fianco), ne tralascia un altro che – se il metro è quello – era più rigore di quello dato. Parliamo del serbo Mazic, due mondiali (Brasile 2014 e Russia 2018), un Europeo (Francia 2016), una finale di Confederations (Russia 2017), di Champions (Kiev 2018) e di supercoppa uefa (2016). Siamo al canto del cigno, secondo il CdS, ha 45 anni, sarà la sua ultima stagione internazionale.

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DA RIGORE 
In attesa di un corner, Bangura abbraccia Koulibaly e non lo molla fino a quando non lo tira giù: la posizione è aperta, a centro area, apparentemente semplice da vedere anche dall’addizionale (sembra di vedere un film muto in bianco e nero, confrontato col VAR). Nessuno muove un muscolo. Molto rischioso anche l’intervento da dietro, non così deciso (ma atterra sulla gamba destra dell’avversario) di Malcuit ai danni di Kololli, che si lascia andare anche un po’.

MAI RIGORE 
Praticamente inesistente il rigore dato allo Zurigo: sul colpo di testa di Nef, il pallone finisce secondo noi prima sul fianco, poi sul braccio destro di Maksimovic (a Fabian Ruiz fa segno come se il rigore ci fosse), che però è parallelo al corpo, anche abbastanza vicino al busto. Insomma, Mazic ha scelto la strada peggiore. 

La Redazione

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