Marco Prestisimone: “Allan, la ricca bottega Pozzo non ha tradito”
Nella passata stagione all’Udinese, Allan si è consacrato tra i migliori centrocampisti dell’intero panorama italiano e non solo. Come ormai da tradizione, è cominciata una sorta di asta per aggiudicarsi il centrocampista brasiliano, con l’Inter che si è fatta viva addirittura a gennaio per tesserarlo. Allan però era un elemento imprescindibile per i bianconeri e così l’esperta famiglia Pozzo ha tenacemente aspettato fino a giugno, quando si sa che i prezzi dei calciatori hanno il tempo di alzarsi a dismisura. Lo sa bene il patron dell’Udinese, che negli ultimi anni ha venduto a peso d’oro tutti i suoi migliori talenti; facile pensare ad Alexis Sanchez, venduto a quasi 30 milioni all’Arsenal o, come meglio sa il tifoso partenopeo, al “leone” Gokhan Inler, primo grande acquisto dell’era De Laurentiis e presentato cinematograficamente con la maschera del re della savana. E proprio da re è stato pagato, circa 18 milioni di euro. E attenzione, negli ultimi anni i prezzi dei calciatori sono aumentati notevolmente, questi erano degli assoluti botti di mercato.
Stavolta però, ne è davvero valsa la pena versare i 12 milioni di euro nelle casse dell’Udinese (nell’operazione anche il prestito biennale di Zapata oltre al cartellino di Britos, valutato circa due milioni), perché Allan si è dimostrato un elemento indispensabile per lo scacchiere di Sarri. Schierato mezzala da inizio precampionato, ha incantato il pubblico del San Paolo abbinando qualità e quantità, trovando la via del gol più di quanto avesse fatto nelle precedenti stagioni e dando il solito contributo nel recuperar palloni. La sua utilità sta anche nel permettere all’altra mezzala, Marek Hamsik, di inventare ed inserirsi, sgravandolo da compiti dispendiosi dal punto di vista fisico. Ci si mette lui a lavorare sui polmoni, a coprire certe zone, a giocare generoso. Allan Marques Loreiro, la classica vita da mediano.
A cura di Marco Prestisimone