Lotta scudetto: Arrigo Sacchi, in fondo, propende per il Napoli

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Arrigo Sacchi sulla serie A di vertice e la lotta scudetto. Ovviamente, dice l’ex ct della Nazionale, peseranno le Coppe e l’Inter sembra avere la rosa più strutturata, ma il Napoli è europeo e supera le difficoltà…Le sue dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport:

Il miglior attacco, con 35 gol segnati, è nettamente quello dell’Inter: basta per considerare Chivu il favorito per il titolo?

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“Si dice che l’Inter è favorita perché è in testa, ma la classifica è molto corta e i nerazzurri, in questo campionato, hanno avuto diversi inciampi. Hanno la rosa più attrezzata per vincere il titolo, però non sempre questa rosa riesce a esprimersi secondo le sue potenzialità. Chivu sta facendo un ottimo lavoro, ha dato una chiara impronta di gioco adesso l’Inter è decisamente più verticale rispetto a quella guidata da Simone Inzaghi, pressa con più frequenza e gioca nella metà campo avversaria. Inoltre ha un attacco davvero formidabile. Avere quatto punte come Lautaro, Thuram, Pio Esposito e Bonny è una garanzia per un allenatore che ha il solo compito di osservarli bene in allenamento e poi mandare in campo chi sta meglio. Sul piano del gioco, però, il Napoli mi soddisfa di più: Conte è riuscito a superare il periodo difficile, causato dai tanti infortuni, ha saputo inserire elementi come Neres e Hojlund, il gruppo ha mantenuto i principi che lo hanno portato allo scudetto della passata stagione, e la squadra gioca bene. Quando è in forma, mi pare proprio una squadra europea”.
Lautaro (Inter), Pulisic (Milan), Hojlund (Napoli), Soulé (Roma) e Yildiz (Juventus): chi farà i gol più pesanti?
“Tutti attaccanti fortissimi, però sapete bene come la penso: a fare la differenza è il gioco, non il singolo. Tu puoi avere anche Van Basten, là davanti, ma se non lo rifornisci nel modo giusto ti serve a poco. Lautaro è sicuramente una garanzia e “pesa” anche a livello di spogliatoio visto che è il capitano. Pulisic è cresciuto tantissimo, si è calato benissimo nell’ambiente milanista e, ogni volta che va in campo, dimostra una forte personalità. Yildiz ha i colpi del campione, su questo non si può discutere, però Spalletti deve lavorare su di lui per farlo crescere anche dal punto di vista psicologico. A volte, mi sembra che si assenti dalla partita. Soulé ha numeri non indifferenti, Gasperini è un maestro che lo aiuterà parecchio e gli farà capire come si deve giocare in fase di possesso e di non possesso. Io, tuttavia, se fossi in panchina, come centravanti vorrei uno come Hojlund. Avete visto che progressi ha fatto con gli insegnamenti di Conte? Al Manchester United non era mica così…”.
Fra Nkunku (Milan), Lukaku (Napoli), Dybala (Roma) e Openda/David (Juventus), chi svolterà nel 2026?
“Per come lo conosciamo il giocatore che può avere il maggiore impatto è sicuramente Lukaku. Stiamo parlando di uno che i gol li ha sempre fatti. E dopo aver trascorso ai margini la prima parte della stagione avrà una motivazione in più per rendere al massimo. Certo, l’incognita è la tenuta fisica, perché l’attaccante belga è soggetto a qualche infortunio di troppo. Conte ne dovrà dosare le forze. Nkunku, a parte il recente exploit con la doppietta contro il Verona, non mi ha incantato: diciamo che ha notevoli margini di miglioramento. Dybala, con Gasperini, ha trovato la posizione ideale sul campo, e lui dimostra di trovarsi a suo agio. Su David e Openda credo che Spalletti debba lavorare parecchio per far sì che diventino determinanti nella sua Juventus”.
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