Manna: “Forse manca ancora un sostituto all’altezza”
Il ds azzurro Giovanni Manna ha la capacità di non cadere mai in percorsi banali: tendenzialmente dice ciò che pensa, anche a costo di tradire la diplomazia che del calcio è un tormento e una condanna. Nella sua intervista esclusiva al Corriere dello Sport ha toccato diversi punti, tra cui le parole di Conte e la situazione del mercato. Queste le sue parole:
Chi la chiama di più, Conte o De Laurentiis?
«Il mister ti lascia lavorare: ha il suo pensiero, tu lo sai e si cerca di coniugare le esigenze. Con il presidente ci sentiamo spesso nei periodi caldi, ma se la squadra va bene non c’è necessità».
A proposito: perché il discorso di Conte sulla distanza da Milan, Inter e Juve ha innescato reazioni a catena?
«Non sono d’accordo quando si dice che il Napoli è stra favorito per lo scudetto, e non perché vogliamo scaricare pressioni o spostarle su altri: è un dato oggettivo.
Vengo da una realtà completamente diversa ed è chiaro che ci sono gap strutturali, ma noi li colmiamo con questi valori che in pochi hanno e che non sempre bastano».
In estate avete investito tanto sul mercato.
«Bisognava colmare i vuoti numerici in rosa e De Laurentiis non si è tirato indietro. Il nuovo obiettivo è alzare la qualità ogni anno».
Le limitazioni sul mercato invernale non aiutano, in questo senso.
«Aumentando la rosa è cresciuto il monte stipendi, ma i ricavi sono diversi rispetto ai club del Nord: stadi diversi, patrimoni diversi. Non è una lotta pari: c’è un gap strutturale e storico e questa ricchezza ce la siamo creata. Qui ci sono enorme cultura del lavoro, dedizione e voglia di migliorarsi: ognuno fa più cose per il bene del Napoli».
Il principio di gennaio sarà: saldo zero.
«Per inserire un calciatore bisogna fare spazio nella rosa a livello economico. Per noi è un paradosso, per il patrimonio netto e la solidità che abbiamo. Il presidente e l’ad Chiavelli ci stanno lavorando, siamo fiduciosi: sono loro ad aver portato il club a certi livelli».
Cosa bisogna aspettarsi, concretamente, sul mercato?
«Vorremmo premiare il lavoro di Conte e dei giocatori migliorando il livello della squadra senza rompere gli equilibri: non so se ci riusciremo, ma ci proveremo. Gennaio è sempre rischioso, l’anno scorso abbiamo venduto il calciatore più importante e forse non l’abbiamo ancora sostituito all’altezza».
