Da quando De Laurentiis ha acquistato il Napoli, anno 2004, la crescita è stata continua e costante. E non solo per la solidità economica del club, ma anche dal punto di vista sportivo. Ora occorre un ulteriore passo in avanti, anche se non è semplice. Scrive Il CdS: “Lo storico gap con le due milanesi e la Juve citato da Conte a Cremona s’è allargato fino a sembrare incolmabile negli anni del crollo. Poi, però, è arrivato Adl e la situazione è cambiata, gradualmente ma senza sosta, e certe differenze si sono assottigliate o addirittura azzerate. Ma altre persistono: prestigiose storie a parte – conservate in bacheche piene di scudetti e coppe, Champions comprese –, il tecnico ha parlato del monte ingaggi, delle seconde squadre, dei valori patrimoniali e delle strutture di Inter, Milan e Juventus. E se sotto il profilo degli stipendi e degli investimenti sul mercato anche il Napoli ha cominciato a praticare eccezioni rispetto al passato, pur nel totale rispetto di una sostenibilità tradotta dal presidente e dal formidabile ad Chiavelli in gestioni stabilmente virtuose come poche altre in Europa, esistono voci dove il gap è ancora profondo: seconde squadre, settore giovanile e soprattutto strutture. Stadio e centro sportivo. E dunque ricavi.”
