Missione stanza: rimettere in ordine con un click, anzi con un ciak!

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Convincere i figli a riordinare la propria stanza è una delle sfide più universali della genitorialità. C’è chi ricorre alle minacce velate, chi alle ricompense, chi ai discorsi motivazionali. E poi c’è chi, come Martina Russo, 38 anni, napoletana e madre di due bambini, ha deciso di cambiare completamente approccio e, come si suol dire, inventarsi qualcosa di notevolmente nuovo, tipo…una serie tv! Sì, ciak, si gira! Una serie televisiva fatta in casa per trasformare il riordino in un’avventura irresistibile. Intitolata “Missione Stanza”, la serie è composta da brevi episodi girati con lo smartphone, in cui Martina interpreta una buffa “agente speciale dell’ordine domestico”. Ogni puntata presenta una nuova “missione segreta”: salvare i peluche dispersi, riportare i libri “alla base”. Il tutto accompagnato da musiche epiche, effetti sonori e una narrazione volutamente drammatica. “Ho capito che i miei figli rispondevano molto meglio al gioco che ai rimproveri” racconta Martina. L’idea nasce quasi per scherzo, ma ha avuto un successo immediato in casa. I bambini, di 6 e 8 anni, non solo hanno iniziato a riordinare le loro camere, ma hanno iniziato a proporre loro stessi nuove missioni. Come succede in questo momento storico, l’idea non ha avuto solo successo in casa, ma anche sui social. Infatti, dopo aver scoperto questa storia, molti genitori ne sono stati inspirati. Secondo la psicologa Chiara De Santis, il gioco è lo strumento più potente per i bambini, perché il compito viene percepito come un’avventura. Oggi “Missione Stanza” conta più di trenta mini-episodi. In un’ epoca in cui le famiglie cercano continuamente nuovi modi per coinvolgere i più piccoli, la storia di Martina dimostra che a volte basta un pizzico di fantasia per trasformare un dovere quotidiano in un gioco condiviso. E voi cosa ne pensate? Se questo metodo vi ha incuriosito provate ad usarlo con i vostri figli. “Missione stanza” potrebbe essere la soluzione ai vostri problemi. Magari, chissà… potrebbe funzionare anche con i più grandi? Magari chissà, come in un telefilm del passato, una bacchetta magica, o chissà…un movimento del nasino…

Factory della Comunicazione

Ludovica Raja

 

 

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