Al microscopio della Gazzetta le valutazioni gli azzurri

Quei due passi in avanti a chiudere lo specchio a Lotfus all’alba del match sono come il salvavita: provvidenziali. Un’incertezza in uscita.

Nei tre di difesa per la prima volta in stagione, soffre un po’ Pulisic ma è bravo a cercare spesso l’anticipo nella metà campo avversaria.

Ringhia su Nkunku, raddoppia su Pulisic, costringe Maignan alla super parata con una conclusione potente e a giro.

Nella battaglia c’è sempre. Anche quando si tratta di andare a difendere i compagni: scintille con Rabiot. Provvidenziale di testa su angolo.

Solito lavoro di grande sacrificio e di sprint in ripartenza. Aiuta Di Lorenzo, tiene basso Estupinan. Scodella un paio di cross interessanti.

Riporta ordine e geometrie nel cuore della contesa. Sempre lucido nelle scelte e al posto giusto nelle letture preventive. Insostituibile.

Lottatore vero, ma per una volta un filo troppo nervoso. Da scozzese, si prende con Tomori e Lotus, due inglesi. Spreca il 3-0 nel finale.

L’imbucata che avvia l’azione dell’1-0 è preziosa e precisa, ed è sempre lui a pescare in verticale Hojlund nel raddoppio.

Gol da rapinatore d’area, non proprio nelle sue corde, ma serve a stappare il match e anche la sua prestazione che vive di folate.

Una grande occasione a porta quasi vuota, ma svirgola. Dà equilibrio, non la qualità che ci si attende da lui: troppi errori in appoggio.

Prestazione di grande sostanza. Rifinisce per Neres-gol, si inventa la magia del raddoppio con forza fisica e qualità, annichilisce De Winter.

Dirige bene un paio di ripartenza con qualità. E quando c’è da difendersi dagli assalti finali dà una mano, senza mai buttare il pallone.

Primo cambio, è un premio al lavoro quotidiano e all’attaccamento alla maglia. Ci mette sostanza e un tacco volante di qualità.

Entra tardi ma ci mette comunque quella voglia che piace tanto a Conte. Due recuperi difensivi e una ripartenza ad alleggerire la pressione.