A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Piantanida, giornalista Mediaset. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Vorrei da lei due top dell’ultima giornata di campionato.
“Il primo è il signor Lautaro Martínez. Lo mettiamo senza dubbi tra i top, anche se rischia di essere quasi riduttivo parlarne sempre e solo per i gol. Ma è giusto dargli responsabilità, perché parliamo del capitano dell’Inter e di un giocatore che sta entrando nella storia del club per reti segnate. Stiamo andando verso quota 200, magari non quest’anno, ma l’anno prossimo ci arriverà con la maglia dell’Inter. Le possibilità di scudetto e di andare avanti in Champions League passano in gran parte dai suoi piedi, almeno il 50% dipende dai suoi gol. L’anno scorso in campionato ne ha segnati 12 e l’Inter è arrivata a un solo punto dal Napoli. Nell’anno dello scudetto, invece, Lautaro ne ha fatti 24 e l’Inter ha vinto il campionato con 20 punti di vantaggio sulla seconda. Non è solo una questione di gol, fa un lavoro enorme per la squadra, segna per il bene dell’Inter, non per il suo tornaconto personale. Quando Lautaro è in forma e segna, la squadra ha una serenità completamente diversa. Anche ieri il gol del 2-0 è stato decisivo: se non la butta dentro lui, finisce 1-1. Quindi, tradotto, per questa settimana il top è assolutamente Lautaro Martínez. Il secondo top di giornata voglio che sia Andrea Pinamonti. Voglio sottolineare una cosa che non dice quasi nessuno, i due assist che ha fatto. Due assist veri, non in una partitella o in un’amichevole, ma a San Siro. Sta facendo un grande campionato, da attaccante intelligente e molto maturato, uno che ha imparato a giocare anche fuori dall’area. Se quei due assist li avesse fatti un nome più mediatico, avremmo parlato di rinascita e di uomo che trascina la squadra in Champions. Siccome li ha fatti Pinamonti, si dice solo ‘bravo Sassuolo’ e si passa oltre. Io invece voglio premiarlo, perché ha più di 25 anni, sembra sempre fermo lì e invece sta crescendo. Due assist stupendi, meritano il premio di giornata. Sono cose che non dice nessuno, e quindi diciamole.”
I due flop?
“Il primo, non per accanimento, ma per quella che poteva essere una buccia di banana, ma che sta diventando un piccolo laghetto per il Milan è Luka Modrić. Ha giocato dieci partite consecutive da 90 minuti e non credo sia solo per una questione fisica. Il suo gioco dipende molto anche da come gli altri lo mettono nelle condizioni di esprimersi, dalle linee di passaggio e dal sistema. È ormai quasi un mese che non è più il vero Modrić e si vede. Non dico di panchinarlo, perché il Milan probabilmente non può permetterselo, ma bisogna trovare la chiave per rimetterlo nelle condizioni di far girare tutta la squadra. Il secondo flop è Paolo Vanoli. Con cinque punti in campionato in sette partite e una sola vittoria complessiva tra campionato e coppa dal suo arrivo, secondo me la mano dell’allenatore non si vede. Quando cambi tecnico, il segno deve emergere. Io pensavo già prima che fosse l’uomo sbagliato, non perché sia un allenatore scarso, ma perché uno con così poche presenze in Serie A non era il profilo giusto per una situazione delicata come quella della Fiorentina.”
I due top di Udinese-Napoli?
“Faccio una cosa che non mi era mai successa: non metto top del Napoli, nemmeno in una sconfitta. Questa volta mi è stato davvero difficile trovare qualcuno sopra il 5 e mezzo. I due top sono entrambi dell’Udinese. Il primo è Nicolò Zaniolo. Quest’anno lo sto definendo in tanti modi, ma in un campionato spesso noioso lui è una nota diversa. Anche in ottica Nazionale, può essere quel giocatore un po’ eccentrico che rompe il piattume. Quattro anni fa, prima dell’infortunio ad Amsterdam con la Nazionale, era l’uomo su cui si fondava l’Italia, era Zaniolo più dieci. Non si può tornare lì, ma spero che continui così e che possa essere almeno un ‘più uno’. Il secondo top dell’Udinese è Bertola, classe 2003, arrivato a parametro zero dallo Spezia. È una classica operazione alla Udinese: lo volevano in tanti, lo prende sempre l’Udinese ed anche ieri non sembrava alla prima esperienza a certi livelli. È un ragazzo di cui sentiremo parlare.”
Invece i flop?
“Il primo flop è Lang, non è stata solo una battuta d’arresto, si è inserito bene nel nuovo tridente, sembra quasi al servizio degli altri, ma non ha ancora trovato la chiave per rendere davvero. Deve trovare la sua dimensione: non so se il tridente Neres-Hojlund-Lang sia troppo sbilanciato, ma Lang deve diventare il Lang di questo ultimo periodo per il bene del Napoli. Il secondo flop è Matteo Politano. È entrato con la fame giusta, ma ha sprecato un’occasione importante. Ha avuto mezz’ora in cui ogni pallone sembrava volerlo risolvere da solo, forzando sempre la giocata. Alla fine non ha combinato nulla, la classica prestazione di chi pensa ‘in mezz’ora la risolvo io’ ed invece perde l’occasione per dimostrare il contrario. Secondo me ci sta definirla una prestazione negativa.”
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