Napoli, a Lisbona per ritrovare il successo esterno europeo dopo due anni. Che potrebbe non bastare
Quando il Napoli scenderà in campo domani sera al da Luz (partenza oggi dopo la rifinitura delle 11 a Castel Volturno), dovrà interrompere un record negativo. Quello dei 778 giorni senza vittorie. Tanti, si legge sul quotidiano Il Mattino, ne sono passati dall’ultimo successo in trasferta in Champions League: era il 24 ottobre del 2023, con in panchina Rudi Garcia e un Napoli forse ancora con la testa al terzo scudetto. Speranzoso, soprattutto, di poter ripetere la quasi epica cavalcata in Champions League della stagione precedente, interrotta a un passo dal sogno semifinale. Così non sarà, anzi: le voglie europee degli azzurri naufragheranno ancor prima di quelle viste in campionato. In una stagione disturbante, con tanti errori, qualche rimorso, troppe ingenuità. L’ultima vittoria in campo internazionale era arrivata a Berlino, con un gol di Raspadori. Domani, a Lisbona, contro una squadra in difficoltà (appena 3 punti in Europa) nonostante lo special One in panchina, servirà qualcosa di diverso.
Non è dei migliori. Anzi, è tra i meno incoraggianti di sempre. Dopo quella notte tedesca, infatti, gli azzurri non hanno mai più saputo vincere lontano dal Maradona in Champions League. Nella stessa stagione arrivarono le sconfitte sonore spagnole: prima in casa del Real Madrid (4-2) nel girone di qualificazione, poi un 3-1 senza troppa storia a Barcellona agli Ottavi di finale, con l’incosciente voglia di stupire qualcuno e una gestione – quella Calzona – appena nata non sotto i migliori auspici. Nella passata stagione non ci sono stati impegni fuori dall’Italia, mentre quella con Conte non è cominciata al meglio in tal senso: le due uscite internazionali di quest’anno hanno fatto male, anche se per motivi diversi. A Manchester contro il City una prova di coraggio con l’uomo in mano, chiusa in poco tempo dagli uomini di Guardiola, a Eindhoven è finita addirittura peggio con 6 gol incassati in una notte horror. In pratica, se il Napoli oggi spera ancora nel passaggio del turno tramite i Playoff lo deve alle prestazioni al Maradona. Ma non basta.
