La sfida tra il Napoli di Antonio Conte e la Juventus di Luciano Spalletti si è conclusa con il risultato di 2-1, decisiva la doppietta di Hojlund. Ecco le pagelle del match, con i voti e i top e i flop della partita.
Milinkovic Savic, voto: 6
Con una difesa così davanti, lui parte sempre col vantaggio. Perché nel primo tempo gli juventini non creano nulla. Sul gol può nulla. Sempre partecipe nella fase di impostazione
Beukema, voto: 6,5
Un piccolo monumento su cui si infrange la rabbia di Conceicao. Non sempre impeccabile su Thuram che nella ripresa lo affronta in maniera più spavalda. Però quando nel finale l’assalto juventino è all’arma bianca, lui tira fuori lo spirito del guerriero.
Rrahmani, voto: 7,5
Una roccia, una assoluta certezza. Forse Yildiz e poi David poco avevano da dare, certo il kosovaro non gli ha lasciato molto per capire se le cose erano proprio così. Guida la difesa, chiama il fuorigioco e quando serve è capace anche di spingersi in avanti. Si esalta ancora di più e domina in quei momenti in cui la squadra si compatta a difesa strenua del fortino.
Buongiorno, voto: 6,5
Vorrebbe averne tante di gare come questa, con tanti spazi per correre dove più gli piace. Cambiaso ha fatto vedere di essere un cliente pericoloso e poi anche nel duello nella ripresa con Conceicao e David non è mai disattento. Ha eleganza e quando al 90’ costringe Zhegrova a perdere palla a metà campo, mostra l’intelligenza che ha.
Di Lorenzo, voto: 7
Ha la tendenza a gettarsi troppo in avanti ma sfiora di testa il gol del 2-0. Totalmente dedito al lavoro di gruppo, è il primo centrocampista offensivo. Copre spazi enormi e non è mai impreciso. Ha una capacità di lettura dei momenti della partita da leader assoluto
Elmas, voto: 6
Con il compito di primo frangiflutti davanti alla difesa. Palle recuperate, smistate e gestite non sempre con lucida visione. C’è anche la sua disattenzione sul gol dell’1-1. Fa il Lobotka e se la vede con Locatelli. Non è il suo ruolo ma lui si impegna. La sua è una parte che non regala lustrini, ma ogni errore può diventare una voragine. Attento, caparbio a inseguire, tamponare.
McTominay, voto: 7
Autorevolezza, quella sempre, ma errori sotto porta che non sono degni di lui, per dirla alla Morandi. In ogni caso sono tante le preoccupazione con quelli del centrocampo juventino. McKennie lo mette in difficoltà nella parte iniziale del secondo tempo. Ma sia prima che dopo, le sua amnesie sono rare.
Olivera, voto: 6
È disattento su Yildiz in occasione della rete del pari bianconero ed è l’unico errore vero della sua serata. Non di poco conto. Poi si salva con una diagonale provvidenziale. Da lui ci si aspetta che dia dinamicità alla sezione meno spettacolare del centrocampo, la sala motori dove si fa il lavoro duro. Buono il ritmo, con la capacità di dare sostanza ad ogni giocata. Incrocia spesso e volentieri con Cambiaso prima che lo juventino si sposti nell’out sinistro. (25’ st Spinazzola 6: corsa, caparbietà sull’out che Spalletti rinfresca)
Hojlund, voto: 8
Fresco, potente, travolgente e generoso. Kelly se lo sogna per un bel po’ di notti. Il gol è da attaccante verace. E la sua voracità è nelle rincorse per prendere posizione anche in difesa. La palla che gli ruba Locatelli dà il via libera al gol del’1-1. Ma poi ha l’istinto del killer quando McKennie gli serve un assist involontario. Superbo
Neres, voto: 8
Un vero brasiliano. Si prende il cuore della gente. Deliziosa la facilità con cui interviene su ogni pallone, e sempre ne esce qualcosa che vale quasi tutto il biglietto. Cabal va a picco come il Titanic: rompe bene il gioco, pennella giocate di qua e là, porta a spasso anche Koopmeiners. Imprendibile.
Lang voto: 5,5
Un bravo figlio, impegno e dedizione totale ma non riesce a cogliere l’attimo ballando in un triangolo di fuoco con Kalulu e Locatelli. Non fa gravi errori, ma non ha mai il guizzo che fa la differenza. Sostiene anche la muraglia nella fase finale.

CONTE 7.5 Ogni cosa che fa sembra una cosa semplice, banale. Tira fuori dal cappello l’ennesimo centrocampo della stagione e ottiene una super prova contro la Juventus. Caratterialmente impeccabile. Il 3-4-3 è l’unica arma, ma dentro questo sistema di gioco, Conte riesce a realizzare un bel po’ di cose. Cancella con il tridente di centrali Yildiz e gli attaccanti di Spalletti, che a parte una breve parentesi nel secondo tempo, per il resto stanno a guardare. Quando la palla ce l’hanno i bianconeri è evidente che la linea sia a cinque, con Lang che spesso si abbassa a dare una mano anche ai difensori. Non ha uomini che possano cambiare modulo, ma è riuscito ancora una volta a ottenere il massimo da tutti. Nel finale non disdegna un bel catenaccione: ma nel primo tempo è una lezione di calcio e di idee.

