“Il Mattino” – I top e i flop del match del Maradona

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Le pagelle di Napoli-Cagliari, i voti: i top e i flop del match del Maradona

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Gli ottavi di Coppa Italia tra Napoli e Cagliari si concludono con il risultato di 1-1 (10-9 dopo i calci di rigore). A passare il turno è la squadra di casa. Ecco i voti della partita, con i top e i flop del match del Maradona.

BUONGIORNO 7: spinge da braccetto con costanza, come se fosse un altro centrocampista. Freddo nel rigore decisivo trasfortato da penultimo della lista.

VERGARA 7 Il cross per la testa di Lucca è millimetrico. Il suo uomo è Gaetano, in una sfida dal sapore di settore giovanile: Adopo e soprattutto Deiola vengono a supporto. Ci mette personalità il centrocampista azzurro, anche nel cercare la giocata in profondità: nasce da una palla spostata su Azione da corner l’asse per il vantaggio del Napoli. Mezzo voto in più perché quelli che giocano col calzettone abbassato all’esordio dal primo minuto lo meritano.

MAZZOCCHI 5 Gaetano prima e Kilicsoy a supporto provano a tenerlo basso nel primo segmento di partita. Non si vede tantissimo, anzi è anche piuttosto opaco.

ELMAS 5,5 Poco concreto nel duello tutto fisico con Adopo. Il mediano del Cagliari ci mette tanta intensità per limitarne il raggio d’azione, alternandosi con Deiola sulla marcatura del macedone.

CONTE 6 Ormai con il suo 3-4-2-1 da battaglia (ma è quasi sempre un 5-4-1 con palla agli avversari) che d’ora in poi Conte modificherà solo per cause di forza maggiore, affronta pigramente questo ottavo di Coppa Italia. Gli otto cambi saranno anche necessari, ma ovvio che lo scenario ne risenta. Qualcuno degli interpreti è poco a suo agio. Ma la verità è che proprio quando iniziano i cambi nella ripresa, il Cagliari prende in mano la partita e iniziano i grattacapi per gli azzurri. Nell’ultimo quarto d’ora, visto che il Cagliari non concede nulla, poi prova con la versione superoffensiva, con Lang e Neres nel triangolo con Hojlund e con Politano a fare le veci di Di Lorenzo. La montagna partorisce un topolino di qualche mischia. Poi arrivano i rigori e la freddezza degli azzurri dal penalty. Avanti ma senza gloria.

 

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