Ue, al convegno Pro Vita la testimonianza di un detransitioner: “Stop esperimenti su bambini”

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(Adnkronos) – “Ho sperimentato in prima persona l’inganno dell’ideologia di genere: a 16 anni ero fragile e soffrivo, ma invece che ricevere un aiuto professionale, mi è stato detto che vivevo nel corpo sbagliato e che solo la chirurgia degli ormoni avrebbe potuto salvarmi: all’Ue chiedo di fermare la medicalizzazione affrettata dei minori, i bloccanti della pubertà e gli ormoni cross-sex, basta esperimenti sui bambini”. Lo ha dichiarato a margine di un evento di Pro Vita al Parlamento europeo Daniel Black, giovane ceco indotto a sedici anni alla pratica di conversione di genere.  

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“La mia prima visita con una sessuologa è durata circa trenta minuti: nessuno ha cercato le vere cause del mio dolore, e dopo ho subito interventi irreversibili, tra cui la castrazione chirurgica a 18 anni”. Secondo uno studio americano di un’organizzazione transgender citato da Pro Vita, su 64mila persone, il 9% si dichiara detransitioner, cioè intenzionato a ritornare all’orientamento di genere biologico.  

“Ho vissuto come una donna per anni, ma non era un’identità, era un ruolo – prosegue Black – nel dicembre 2022, ho capito che non potevo andare avanti così: non è stato un giorno, ma una consapevolezza che si è accumulata nel tempo e mi sono resa conto che stavo vivendo la vita di qualcuno che non ero e che vivere in questo modo mi avrebbe distrutta”. 

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