Per Neres, Ajax, Benfica e Napoli. Il brasiliano regge il confronto azzurro
Il Napoli post-sosta per le Nazionali ha trovato il suo volto simbolo in David Neres. L’attaccante brasiliano sta vivendo un momento di forma straordinario, culminato con il gol decisivo nel big match contro la Roma e la doppietta realizzata appena otto giorni prima nella vittoria contro l’Atalanta.
La crescita di Neres è strettamente legata alla nuova collocazione tattica disegnata da Antonio Conte. Avvicinato alla punta centrale, il brasiliano ha trovato la miglior condizione per esaltare le proprie caratteristiche: accelerazioni devastanti, inserimenti in campo aperto e una straordinaria intesa con Hojlund, per il quale ha già firmato 2 degli ultimi 3 assist.
Dalla nostra analisi, curata da Luciano Mottola (https://internapoli.it/neres-
Il Neres azzurro regge il confronto con quello lusitano
Analizzando le prime 13 giornate di Neres con Napoli e Benfica, emerge un quadro interessante sull’efficienza offensiva del giocatore. In media, al Napoli ha segnato un gol ogni 196 minuti e fornito un assist ogni 157 minuti, mentre al Benfica i tempi per la finalizzazione erano più lunghi: un gol ogni 234 minuti, con una media di un assist ogni 146 minuti. Questo evidenzia come la nuova posizione l’abbia messo in condizione di segnare con maggiore frequenza a Napoli, senza intaccare significativamente lo score relativo agli assist. Il brasiliano si conferma così come attaccante versatile, capace di incidere sia in zona gol sia come suggeritore.
Niente male nemmeno quello con l’Ajax
Neres si è fatto conoscere al grande pubblico grazie all’Eredivisie. Il confronto tra le prime 13 giornate di campionato con l’Ajax e quelle con il Napoli non è affatto impari. Con i lancieri, Neres segnava più frequentemente (un gol ogni 168 minuti), ma forniva assist meno spesso (uno ogni 204 minuti). Con il Napoli, invece, la frequenza dei gol è leggermente inferiore (un gol ogni 196 minuti), ma la capacità di fornire assist è maggiore, con un assist ogni 157 minuti. Ciò suggerisce che, pur segnando meno, il giocatore ha avuto un impatto più creativo e partecipativo nella costruzione del gioco a Napoli rispetto all’esperienza all’Ajax.
Fonte: Internapoli.it
