IL MATTINO – Ecco i voti del match, con i top e i flop(?) azzurri

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La sfida al vertice dell’Olimpico tra Napoli e Roma finisce con il risultato di 0-1, a segno Neres. Ecco i voti del match, del quotidiano Il Mattino con i top e i flop della partita.

Factory della Comunicazione

Milinkovic: 6,5

89 minuti quasi a non far nulla, e poi il lampo di Baldanzi che respinge con la mano aperta. Ormai è inserito negli schemi d’attacco: prende il pallone e lancia o a Neres o a Lang.

Beukema: 6,5

Su Pellegrini soffre ogni tanto. Non trova sempre sicurezza, ma è leggero e rapido nei riflessi. Poi cresce tantissimo nella ripresa e ferma qualche ripartenza. Rimedia un giallo per proteste che è una grande ingenuità per un centrale in una notte di battaglia.

Rrahmani: 7,5

Ferguson è l’arma tattica che Gasperini ha pensato di piazzare per provare a turbarlo: ma il kosovaro non va mai in apprensione, è puntuale, rapace aggredisce la partita con una vitalità formidabile. Lo annienta. Il gol nasce dalla sua scivolata su Kone al limite della sua area: un intervento alla Cannavaro. Nella ripresa entra Baldanzi e si divora anche lui, tranne una volta

Buongiorno: 7

Asfissiante la sua marcatura su Soule che sembra una specie di Ufo. La concentrazione è la sua forza, soprattutto in notti così importanti. E pure quando entra Dybala è ancor più un colosso.

Di Lorenzo: 7

Scappa via a Wesley e quasi realizza il gol del vantaggio con un diagonale, però, assai impreciso. Nel suo nuovo ruolo, si vede meno, ma mette assai sostanza in copertura. Elettrico come l’occasione impone, sbaglia qualcosa

Lobotka: 7,5

Kone ha il compito suicida di limitarlo. Ma appare subito il solito ragno gigante, la vedova nera del centrocampo azzurro. Sbava chilometri e chilometri di ragnatela, non c’è una sola idea nel gioco del Napoli che non nasca da lui, con una percentuale d’errore vicina allo zero.

McTominay: 7

Cristante è martellante ma lui non in ogni caso resta sempre nel vivo, pressando il romanista ovunque. È uno che conta, eccome se conta. Anche quando non appare brillare, mostra orgoglio, non fa più notizia quanto decisiva è la sua presenza per disinnescare situazioni ad alto rischio. La nuova posizione bassa toglie al gioco offensivo un play intelligente e rapido, ma ne guadagnano tutti dietro. L’ingresso di El Aynaoui non sposta di una virgola.

Olivera: 6,5

Celik lo costringe a stare sul chi va là. Generosità da vendere, forza fisica, a volte è trascinato dalla foga ma non fa mai errori che rischiano di sbilanciare un po’ gli azzurri: i pochi rischi arrivano dalla sua fascia ma Celik non si vede praticamente mai.

Neres: 7,5

Un contropiede spettacolare, iniziato da lui al limite della sua area. Sessanta, settanta metri, con l’assist di Hojlund con Hermoso che lo insegue boccheggiante. Trasmette l’elettricità dell’attesa, segna ancora dopo la doppietta all’Atalanta e sembra esaltarsi in questo vestitino tattico fatto quasi su misura per lui. La sua spavalderia è l’arma in più e si apprezza perché ogni volta che può si lancia verso la porta romanista tagliando mezzo campo

Lang: 6

Ha una bella ripartenza che potrebbe tramutare in oro ma Svilar lo anticipa. Ci mette elettricità e sugo, anche se Mancini lo capisce e lo respinge con frequenza. Ma non sempre perché quando uno ha voglia, qualcosa la inventa sempre. Ripresa assai soft. (dal 25’st Politano 6,5: si piazza a destra, anche perché lì serve alzare il muro)

Hojlund: 7

Visione e tocco d’eccellenza in occasione dell’1-0. Con Ndicka si menano che una bellezza, quasi come in un campo di periferia. Ardore, grande intesa con Neres, scambi in velocità, belle e potenti iniziative che scuotono l’avversario e che fanno danni soprattutto nel primo tempo. In ogni caso, sempre prezioso. (35’st Elmas sv deve dare una mano. E la dà).

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