Conte e Gasperini, il loro arrivo ha fatto cambiare idea ad un calciatore a testa
Insomma, una storia curiosa, un intrigo imprevisto e imprevedibile tra due allenatori che hanno altri punti in comune. La capacità, per fare
un esempio, di farsi capire e saper toccare le corde giuste. Anche emotive. Quando Conte è arrivato a Napoli, il capitano — Di Lorenzo — aveva già annunciato praticamente l’addio. Sapete come è andata la storia. Stessa cosa per Gasperini alla Roma, con Pellegrini ormai ai margini, in attesa di salutare e trovare una nuova sistemazione. Anche in questo caso sapete come è andata la storia. Perché Gasperini e
Conte non sono soltanto due grandi allenatori, oggi di fronte a uno specchio, ma due — come si dice — che sanno entrare nella testa e nel cuore dei giocatori. La Roma è, nel suo calcio aggressivo e verticale, l’immagine praticamente riflessa del suo allenatore. Il Napoli è, nel suo calcio compatto ed equilibrato, un concentrato di quello che vuole il suo tecnico. Due, Gasperini e Conte, che a loro modo sono stati anche i portabandiera di un cambiamento quasi epocale. Perché c’era una volta la favola della difesa a tre che doveva servire soprattutto a non prenderle. Gasperini ne ha fatto invece un suo marchio di fabbrica, Conte da quando l’ha scelta — 14 anni fa, alla vigilia di una partita della sua Juve proprio contro il Napoli — ha dimostrato che i moduli contano il giusto. Ma è piuttosto lo spirito ad avere il valore maggiore. Stasera, come detto, si guarderanno allo specchio, con lo stesso 3-4-2-1, interpretato però in maniera completamente diversa. Perché è questa la bellezza del calcio: scoprire dove e perché può nascere la differenza. In un Roma-Napoli che ha un profumo speciale. Un pezzo di storia del campionato passa da qui. Fonte: Gazzetta
