Il Mattino – Sorrentino a Buenos Aires, nei luoghi di Maradona

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Il regista partenopeo Paolo Sorrentino, ha deciso di visitare i luoghi di Maradona, suo idolo, per una serie di eventi, come sottolinea oggi Il Mattino.

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Il regista in Argentina per una serie di eventi: “Diego amò Napoli perché Napoli è teatro”

L’emozione di un viaggio, quello a Buenos Aires per dirigere un laboratorio cinematografico in Patagonia organizzato da Playlab Films e per una masterclass gratuita e aperta al pubblico presso il centro culturale San Martin di Buenos Aires. Ma anche un’esperienza nei luoghi di Diego Armando Maradona, il suo idolo da sempre. Paolo Sorrentino è sbarcato in Argentina e, come racconta il sito Infobae.com, si è dedicato alla caccia di souvenir del Pibe, a cui dedicò il premio Oscar per “La Grande Bellezza” e a cui si è ispirato per il film autobiografico “E’ stata la mano di Dio”.

«La mia unica aspettativa a Buenos Aires era comprare souvenir di Maradona.

Non avevo altra ambizione che trovare un negozio… Ieri mi hanno portato a La Boca e c’erano 400 negozi di souvenir. Quindi le mie aspettative sono state più che soddisfatte». Ma ha fatto di più. E’ entrato alla Bombonera, lo stadio del Boca Juniors, l’altra squadra del cuore di Maradona, e ha visitato in tribuna il box che era stato assegnato dalla dirigenza a Maradona, rimasto a disposizione dei familiari dopo la sua morte. «E questa domenica potrò vedere in tv Boca Juniors-Argentinos Juniors e Roma-Napoli».
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Sorrentino ha definito Buenos Aires «un mix tra Napoli e Parigi, due città che amo profondamente» e, secondo quanto riporta il sito Infobae.com, ha poi sottolineato: «Maradona era uno spettacolo e Napoli è una città che ha sempre amato lo spettacolo. È la più importante città teatrale italiana. Napoli è sempre stata una città che fa dello spettacolo la sua prerogativa primaria. Arrivi e prendi un taxi: l’autista non ti porta solo a destinazione, diventa un performer, mette in scena uno spettacolo. Ecco perché amavamo così tanto Maradona, perché aveva capito che il calcio era spettacolo, performance, balletto, trionfo di conoscenza e virtuosismo. Anche questo è teatro».

Il regista è stato ricevuto dall’ambasciatore d’Italia Fabrizio Nicoletti venerdì scorso presso la residenza di Palazzo Alvear in un evento a cui hanno partecipato rappresentanti della comunità italiana in Argentina. «Parlare di Sorrentino è parlare di un poeta dell’immagine, di uno stile inconfondibile che unisce ironia, sensibilità ed eleganza cinematografica che si connette con il pubblico di tutti i continenti ma che qui in Argentina trova un eco specialmente significativo», ha affermato Nicoletti”.

 

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