“Il calcio a Napoli può e deve rinascere dalle periferie! Sarebbe gradito un segnale dalle istituzioni”

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A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Vincenzo Rea.

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Parliamo del progetto che la coinvolge in prima persona legato allo Stadera. Di cosa si tratta?
“Vi ringrazio innanzitutto per avermi ospitato, perché per me è importantissimo parlare di questo progetto che mette davvero al centro i giovani. Parliamo di un quartiere di Napoli troppo spesso associato a fatti negativi. Invece, grazie a un progetto serio, stiamo dimostrando che anche nelle periferie si può unire sport ed educazione, trasmettendo ai ragazzi valori fondamentali come il rispetto degli avversari e degli arbitri. Il progetto parte dai più piccoli, dai 4 anni, con la scuola calcio al centro sportivo Jepson, a Casoria, in via Cupa San Marciano. L’obiettivo è far avvicinare i bambini allo sport in modo sano, naturale e spensierato. Poi c’è il settore agonistico, dall’Under 14 fino alla prima squadra allo Stadera Center, in via della Bussola a Napoli. La prima squadra milita in Promozione con l’obiettivo di una salvezza tranquilla.
L’obiettivo principale è offrire ai giovani un percorso completo, anche attraverso un’opportunità lavorativa grazie a una nostra agenzia del lavoro. Siccome parliamo di categorie dilettantistiche, vogliamo dare ai ragazzi un futuro stabile, toglierli dalla strada e garantirgli un “piano B”, un futuro sicuro anche fuori dal campo. Questo progetto ha pochi eguali non solo in Campania ma in tutta Italia. Cerchiamo di trasmettere un valore identitario: chi è del quartiere Stadera, quando indossa quella maglia, deve sentirla come una seconda pelle ed essere orgoglioso di rappresentare il proprio territorio. In un quartiere dove troppo spesso si è parlato solo di altro, il messaggio è chiaro: si può arrivare al risultato sportivo attraverso valori sani. Oggi nel calcio maggiore vediamo simulazioni, eccessi, comportamenti antisportivi. Noi vogliamo l’esatto contrario. Il sogno è trasformare la struttura attuale, oggi fatiscente, in un vero polo sportivo Stadera: calcio a 5, pallavolo, basket. Un centro per il quartiere. Serve l’aiuto delle istituzioni, perché il progetto merita attenzione, sostegno e dignità. È qualcosa che può davvero cambiare un territorio.”

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