Napoli-Qarabag, le chiacchiere stanno a zero! Le parole del CdS
Nella giornata del ricordo della morte di Diego Armando Maradona il Napoli vince e convince! La città di Napoli oggi sembrava piangere per il suo 10. Antonio Conte e i suoi azzerano le voci di crisi con due ottime prestazioni: prima in campionato, battendo 3-1 la nuova Atalanta di Palladino e ora in Champions, battendo la sorpresa azera del Qarabag. Partita che nel primo tempo sembra essere stregata, il Napoli inizialmente risulta leggermente impreciso, complice anche un campo su cui non ha smesso di piovere per due giorni. Al 10 minuto tutto si ferma sugli spalti nel ricordo di Diego, si innalzano cori e sciarpe per ricordare il talento argentino. Degna di nota la straordinaria rovesciata al volo di Neres respinta dall’ottimo portiere della formazione ospite. Il secondo tempo è segnato dal rigore sbagliato di Hojlund, e dalla prestazione di Mctominay che oltre a siglare la rete del 1-0, scaturisce l’autorete del definitivo 2-0, Mvp della partita Neres che sembra aver trovato la propria dimensione in un ruolo che gli permette di attaccare la porta in profondità. Partita che consente al Napoli di rimanere in corsa Champions, con un occhio puntato al big match di domenica sera a Roma!
Di seguito alcune parole estratte da un pezzo di Massimiliano Gallo.
“È il campo il tribunale del calcio. È il campo che emette le sentenze. In pochi giorni, la squadra di Conte ha spazzato via prima l’Atalanta e poi il Qarabag che in Champions ha ancora gli stessi punti degli azzurri e che quest’anno per la prima volta non ha segnato in una partita europea. Il Napoli ha dimostrato di essere squadra. A dispetto non solo dei santi, ma soprattutto degli infortunati. Una sfilza di nomi che non finisce più. Sette e tutti di peso: De Bruyne, Meret, Anguissa, Lukaku, Gutierrez, Spinazzola, Gilmour. Ieri era una sfida da dentro o fuori. E il Napoli non ha tremato. Ha giocato. Ha sfoderato un Neres da urlo che ha sfiorato due gol che avrebbe fatto venir giù (metaforicamente) il Maradona ieri stretto attorno al suo Diego a cinque anni dalla morte. Il problema in Italia è che non c’è cultura della sconfitta. Ed è tragicamente vero. Come se nello sport non si dovesse mai perdere. Ci sono i passaggi a vuoto. E ci sono i momenti in cui si smarrisce il filo, o semplicemente bisogna prendere fiato e riorganizzarsi. Conte non ha torto quando ricorda che a questo Napoli mancano i calciatori. E alcune assenze si sentono più di altre. Su tutte quella di Kevin De Bruyne di cui si parla pochissimo. Ieri, la sua assenza si è sentita quando sia Lang sia McTominay hanno avuto sul piede il pallone dell’imbucata decisiva ma sono stati imprecisi. Si è sentita quando Hojlund ha tirato malissimo il calcio di rigore. Peraltro De Bruyne è ancora il cannoniere del Napoli in campionato con quattro reti (insieme ad Anguissa altro infortunato). E quelle di Champions sono partite che si giocano sul filo, basta una giocata a deciderle. Con somma invidia di Nadal che nell’intervista dell’altra sera a Valdano ha detto: «Nel calcio puoi decidere la partita con una giocata e non fare null’altro, a tennis no». Ecco, il Napoli ha vinto alla Nadal, senza la giocata di classe. Tirando forte da fondo campo, correndo su ogni pallone, giocando ogni scambio alla morte. Che in fondo è la ricetta del suo allenatore. E di tutti quelli che il calcio lo conoscono. Le partite si vincono così. E non solo le partite.”
